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La terra dei buchi

La terra dei buchi

“La terra dei buchi” è diventata l’espressione per indicare quella zona tra Brescia e la sua provincia dove a partire dagli anni Ottanta le cave esaur

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“La terra dei buchi” è diventata l’espressione per indicare quella zona tra Brescia e la sua provincia dove a partire dagli anni Ottanta le cave esaurite di ghiaia, sabbia e marmo delle aziende dei settori metalmeccanico ed estrattivo sono state riempite di rifiuti e usate come discariche. Dal 2019 il fotografo Mattia Marzorati indaga le conseguenze di questo sviluppo sul territorio. Le sue foto sono raccolte in un libro che sarà pubblicato dalla casa editrice Seipersei: si può preordinare fino al 7 novembre e sarà disponibile da dicembre.

 

Materiale non identificato disperso in un campo di grano a pochi metri dalla discarica Gedit. Gli abitanti della zona segnalano irregolarità nel trasporto e nello stoccaggio dei rifiuti, a volte dispersi dal vento.
© Mattia Marzorati, La terra dei buchi

Pierino Antonioli e sua moglie Franca. Nel 2001, dopo alcune analisi effettuate sul latte prodotto nella sua azienda agricola, tutte le vacche di Pierino furono sequestrate e uccise perché contaminate dal PCB prodotto dall’industria chimica Caffaro; per lo stesso motivo ha ricevuto il divieto di coltivare i suoi campi.
© Mattia Marzorati, La terra dei buchi

L’Alfa Acciai, uno dei più importanti poli di produzione dell’acciaio in Italia, nel quartiere San Polo a Brescia. L’azienda è stata coinvolta in scandali ambientali tra cui la dispersione di diossine, scorie e fiumi radioattivi ed è uno dei tanti siti radioattivi di Brescia.
© Mattia Marzorati, La terra dei buchi

Nunzio Perrella, ex camorrista e collaboratore di giustizia. Nel 1992 è stato uno dei primi a parlare di ecomafie e infiltrazioni mafiose nel traffico di rifiuti. Nelle sue dichiarazioni ha indicato Brescia come destinazione dei rifiuti.

Marcia organizzata dal comitato Basta Veleni nel centro di Brescia il 27 ottobre 2019. In una delle province più ricche e produttive d’Italia gli attivisti hanno difficoltà a coinvolgere gran parte della cittadinanza, riluttante a mettere in discussione questo sistema economico.
© Mattia Marzorati, La terra dei buchi

L’industria Caffaro, responsabile di una delle due più gravi contaminazioni da PCB mai registrate al mondo, considerato uno dei peggiori disastri ambientali della storia d’Italia. Nel corso dei decenni è stata anche accusata di aver rilasciato diossine, furani, mercurio, arsenico e tetracloruro di carbonio fino al sequestro nel febbraio 2021 dovuto al continuo rilascio di cromo esavalente.
© Mattia Marzorati, La terra dei buchi

 

Carmine ha perso la moglie a causa della leucemia nel 2014. Da allora corre attraverso i luoghi contaminati per sensibilizzare sui rischi ambientali diffondendo i messaggi scritti sulle sue magliette. È uno dei fondatori del comitato di sanità pubblica Basta Veleni.

Il lavoro di Marzorati è un resoconto completo di diversi temi ambientali che hanno riguardato la provincia di Brescia negli ultimi anni: lo smaltimento dei rifiuti, le infiltrazioni mafiose e il sistema economico «apparentemente efficiente ma con conseguenze disastrose per il territorio e per i suoi abitanti». Racconta anche le ripercussioni sulla salute di chi vive nella zona, dove è stata registrata un’incidenza maggiore di tumori e di altre patologie rispetto ad altre aree del paese.

Marzorati ha scelto immagini che mostrano il paesaggio (molte delle quali sono fotografie aeree che danno un’idea della conformazione del territorio), ritratti di persone che hanno avuto a che fare con questi temi, e aziende che operano nell’area. Mostrano inoltre l’inceneritore di Brescia – uno dei più grandi d’Europa –, gli allevamenti intensivi, i gruppi di attivisti che cercano di sensibilizzare il resto della comunità con riferimenti ad indagini più o meno recenti, come la contaminazione di policlorobifenili (PCB) dell’industria Caffaro o l’indagine sui fanghi inquinati usati come fertilizzanti.
Fonte: Il Post.it

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