Genova da sempre è stata la “succursale” della Santa Sede. Dalla metà del 1.700 in poi i grandi mercanti, armatori ed i ricchi genovesi, i cui fi
Genova da sempre è stata la “succursale” della Santa Sede.
Dalla metà del 1.700 in poi i grandi mercanti, armatori ed i ricchi genovesi, i cui figli che non subentravano nelle imprese di famiglia , prendevano i Voti intraprendendo la carriera religiosa . Le potenti famiglie genovesi con donazioni e quant’altro fornivano inoltre sostegno all’ opera della Chiesa che li investiva nel mondo , evangelizzando intere nazioni , specie nelle Americhe ed i loro figli e nipoti diventavano sovente alti prelati . Le figlie femmine nei conventi erano stimate e prese in considerazione . Le più stimate ed accreditate fondavano vere e proprie missioni all’ estero oppure istituti per i più bisognosi costruendo le case di riposo per anziani prelati .
Un tempo era la cassa di risparmio di Genova e Imperia , poi sotto la presidenza di Dagnino negli anni 80’ fino all’ era di Berneschi , l’istituto cambio’ nome nel più smart “ Carige”.
L’economia ligure fino a pochi anni fa , vedeva Carige come la banca del territorio . L’istituto ha gestito i risparmi degli operatori del Porto a quelli dei ricchi commercianti e armatori liguri . Un’ economia fondata principalmente sulle attività marittime e commerciali nel mondo . Per l’incapacità di pochi, il porto divenne dalla metà degli anni 90 il più caro e conseguentemente il meno trafficato del mediterraneo , a tal punto che figure storiche dello shipping della logistica trovarono oltre venti anni fa sede a Livorno e La Spezia .
La croceristica a Savona poi a La Spezia . Solo oggi Genova grazie ad un iter strategico torna ad ospitare navi da crociera di grande prestigio , una tecnologica cantieristica che chiede spazi e teu nel ponente del porto genovese. La nautica da diporto inoltre , vedeva la Liguria un meeting-point nel mondo , ma questo settore che generava occupazione e indotto veniva penalizzato dal governo Monti . Su tutto questo era fondata l’economia della potente e solida Carige . I bene informati sono a conoscenza che l’istituto nonostante un breve viaggio guidato da incapaci e da presunti banchieri e’ ancora solido e potente . Era la banca delle parrocchie e dei parrocchiani , ultimamente , Intesa San Paolo ha preso buona parte degli ex correntisti Carige , che ha comunque qualche Santo in Paradiso , il sostegno dei correntisti , molti , facoltosi o no , che fanno muro, senza contare le relazioni romane e internazionali , in Nome di Dio . Un neo, la percezione che il Suo azionista di riferimento non fa parte dei salotti buoni della finanza , senza contare che è stato “posato” dalla UE con la quale ha avuto la capacità di litigare Conseguentemente non può far parte della lobby dei banchieri ricchi , influenti e conseguentemente potenti . Se non hai denari non puoi sederti a tavola con i banchieri più noti, vicini alle istituzioni religiose e governative internazionali , avezzi a generare ricchezza senza debiti, banchieri non imprenditori che si spostano con la Panda blu . modello Cuccia .
Per fare il banchiere servono i Soldi , quelli Veri , i propri e non quelli degli altri . Questa era , fortunatamente lascerà a breve il timone a banchieri non blasonati ma capaci nella gestione di un istituto , che restando sul mercato continuerà a generare la raccolta senza sperperare il denaro .
Un monito ai correntisti : i soldi alla Carige sono al sicuro. A chi dare i propri risparmi se non a….Dio ? E…preghiamo . Tutto andrà bene .
di Marcello Silvestri