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Ambiente: entro il 2025 il 6,5% della flotta mondiale utilizzerà carburanti alternativi

Clarksons stima inoltre che la tecnologia di risparmio energetico (Est) sia già stata installata su oltre 6.250 navi, pari al 27,3% del tonnellaggio della flotta

Ambiente: entro il 2025 il 6,5% della flotta mondiale utilizzerà carburanti alternativi

Secondo il Green Technology Tracker di Clarksons, il 5,5% della capacità della flotta è oggi alimentato con carburanti alternativi, rispetto al 2,3% d

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Secondo il Green Technology Tracker di Clarksons, il 5,5% della capacità della flotta è oggi alimentato con carburanti alternativi, rispetto al 2,3% del 2017, e si stima che la cifra raggiungerà il 6,5% entro il 2025.

Sebbene gli ordini di nuove costruzioni ad alimentazione alternativa siano stati un po’ più lenti nel 2023, il 48% della capacità complessiva del portafoglio ordini è ora ad alimentazione alternativa, rispetto all’11% del 2017. Gli ordini di quest’anno hanno registrato una tendenza verso il metanolo, con una quota del 14% degli ordini, contro il 22% del Gnl a doppia alimentazione, sempre secondo i dati di Clarksons.

Il portafoglio ordini è inoltre ricco di opzioni, con 371 ordini “Lng ready” 191 “ammonia ready”, 130 pronti per il metanolo e 9 per l’idrogeno. Clarksons stima inoltre che la tecnologia di risparmio energetico (Est) sia già stata installata su oltre 6.250 navi, pari al 27,3% del tonnellaggio della flotta. Gli scrubber sono attualmente installati su oltre 5.050 navi, pari al 25% della stazza globale. L’attività di retrofitting rimane a livelli relativamente bassi, ma gli ordini per le nuove costruzioni sono aumentati marginalmente nel 2023, tanto da avere già superato il totale dello scorso anno.

Le navi “ecologiche” costituiscono una quota crescente della flotta, con navi “ecologiche moderne” che rappresentano ora il 30,4% del tonnellaggio lordo totale rispetto al 14,6% di inizio 2018. Il broker prevede che i cantieri navali beneficeranno delle enormi esigenze di rinnovo della flotta nel prossimo periodo, con una stima di 1.600 miliardi di dollari di ordini di nuove costruzioni nei prossimi dieci anni. Clarksons ritiene però che gli investimenti potrebbero essere “irregolari” a causa dell’evoluzione della tecnologia, delle normative e della capacità dei cantieri.

Fonte: Shipmag.it

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