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Milano (-0,96%) guida i ribassi dell’azionario europeo, in rosso i futures di Wall Street

Il sentiment sui mercati è peggiorato dopo la crescente preoccupazione per le possibili varianti del virus. Piazza Affari, su cui pesano le prese di profitto, è la peggiore in Europa. Negli Usa i futures in rosso in attesa dei dati sul lavoro. Stabile lo spread, l'euro si rafforza sul dollaro. Rialza la china l'oro, stabile il petrolio

Milano (-0,96%) guida i ribassi dell’azionario europeo, in rosso i futures di Wall Street

Mattinata all’insegna dei ribassi per le principali piazze europee. Milano, dopo aver virato in rosso appena dopo l’apertura, scambia attualmente in c

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Mattinata all’insegna dei ribassi per le principali piazze europee. Milano, dopo aver virato in rosso appena dopo l’apertura, scambia attualmente in calo dello 0,96% a 22.596 punti, in linea con Francoforte (-0,38%), Parigi (-0,60%) e Londra (-0,85%). In una mattinata povera di dati macro, a monopolizzare i mercati sono stati i crescenti timori che i vaccini possano non essere efficaci contro le nuove mutazioni del virus. Pfizer ha infatti affermato che la variante sudafricana potrebbe ridurre significativamente la protezione offerta dalla sua cura, e il peggioramento del sentiment ha portato a notevoli prese di profitto sull’azionario. Sul mercato obbligazionario, invece, dopo l’allargamento di oltre 3 punti base di ieri, lo spread Btp/Bund tratta piuttosto stabile a 94,97 punti base.

I futures sui listini azionari statunitensi scambiano deboli, con gli investitori che attendono i dati sul mondo del lavoro Usa e mantengono il faro sulla recente corsa dei rendimenti dei Treasury. “Sull’equity appare in atto una correzione dopo i recenti rialzi, alimentata da qualche timore sull’inflazione”, sottolinea Jeffrey Halley, Senior Market Analyst di Oanda. Le minute del Fomc della Fed, rese note ieri dopo la chiusura dei mercati europei, sono state “rassicuranti” sul fronte del perdurare della politica monetaria accomodante, e potrebbero “aver arrestato la salita dei rendimenti Usa di lungo termine, che hanno scambiato laterali, ma non sono state sufficienti per spingerli al ribasso”, evidenzia l’esperto.

Il buon lavoro delle minute del Fomc è stato compensato dai dati sui prezzi alla produzione e vendite retail negli Usa, che a gennaio si sono rivelati superiori alle attese e che “hanno agitato le acque in termini di attese di un rialzo dell’inflazione”, commenta Halley, sottolineando che le vendite al dettaglio “sono state senza dubbio sostenute dagli assegni di stimolo dati agli americani a dicembre”.

Capitolo materie prime: l’oro, dopo gli ingenti ribassi di ieri, rimbalza e si porta appena sopra la soglia psicologica di 1780 dollari, complice l’indebolimento del dollaro (il cross euro-dollaro scambia attualmente in rialzo dello 0,25% a 1,2067). Scambia sulla parità il petrolio, consolidando dopo i rialzi dei giorni scorsi, i quali hanno portato Brent e Wti a scambiare, rispettivamente, intorno ai 64 e 61 dollari al barile.

Fonte: www.milanofinanza.it

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