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Sfruttare il ribasso nei prezzi dei metalli per investire nei minatori: ecco i nomi giusti

Per Berenberg, il mercato sta elaborando i tempi delle misure di stimolo, e con un'offerta resiliente e un ridimensionamento della domanda lo slancio nei prezzi dei metalli si assesterà per un po’. Sfruttare il consolidamento potrebbe rivelarsi vincente: Anglo, Rio Tinto e Bhp in pole position

Sfruttare il ribasso nei prezzi dei metalli per investire nei minatori: ecco i nomi giusti

I minatori sono stati tra i protagonisti del 2020. Complice anche un rialzo esponenziale dell’oro, che sembra invece soffrire la ripresa dell’azionari

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I minatori sono stati tra i protagonisti del 2020. Complice anche un rialzo esponenziale dell’oro, che sembra invece soffrire la ripresa dell’azionario in questa prima parte di 2021, e degli altri metalli, il settore ha attirato l’attenzione di diversi investitori, che si chiedono ora se sia possibile continuare ad assistere a rialzi simili a quelli dello scorso anno.

Secondo Berenberg, saranno tre le componenti da monitorare attentamente. Innanzitutto, una demografia in cambiamento: dall’urbanizzazione ai trasporti, passando per la crescita della classe media e le tendenze della popolazione, tutto sarà di notevole importanza. In secondo luogo, il cambiamento climatico: decarbonizzazione, energia pulita, e vincoli alle risorse saranno gli aspetti chiave del rinnovato senso di attenzione al clima. Infine, la tecnologia, con l’elettrificazione, internet e l’economia circolare che saranno tre spunti destinati a durare a lungo.

“Tutte queste tendenze richiedono l’impiego di metalli in varia misura, creando un significativo rialzo nel caso di prodotti quali il nichel, il rame, il cobalto e il litio, supportati da un profilo di produzione a lungo termine in declino a causa della mancanza di grandi investimenti in nuovi progetti”, sottolineano gli analisti della banca tedesca, secondo cui l’universo minerario diversificato sarà in prima posizione per beneficiare dell’aumento e del cambiamento della domanda di materie prime, in un mondo sempre più attivo attraverso i rinnovati impegni governativi (ad esempio, l’accordo di Parigi) e in materia di sostenibilità (esg).

“Mentre siamo ottimisti sulle prospettive a lungo termine, nel breve vediamo pochi scenari di offerta/domanda convincenti, con la maggior parte dei mercati in equilibrio o in surplus. Dopo i recenti rialzi dei prezzi delle azioni, determinati dal sentiment positivo dovuto agli stimoli, alla vittoria democratica negli Stati Uniti, e alla debolezza del dollaro, i mercati sembrano ora in equilibrio. Con il mercato che elabora la realtà dei tempi delle misure di stimolo e date sia l’offerta resiliente che le aspettative di ridimensionamento della domanda in alcune aree, parte di questo slancio rialzista è probabile che assesti per un po’ di tempo, pesando sui prezzi delle materie prime e delle azioni”, evidenziano da Berenberg.

Berenberg definisce il settore dei minatori come “castigato”, un buon modo per riassumere ciò che avvenne da un periodo di rovina quasi finanziaria nel 2015, quando i prezzi delle materie prime raggiunsero i minimi ciclici. Da allora, molto è cambiato: i bilanci sono stati ridotti, sono stati erogati dividendi oltre il normale, e sono stati abbassati notevolmente i costi. Ad oggi, i minatori generano un rendimento dei flussi di cassa medio secondo le stime al 2021-23 del 7% (10,4% a pronti), offrendo un rendimento del dividendo del 5,1% (8,4% a pronti) e un ritorno sul capitale impiegato (Roce) del 20% (29% a pronti). “Mentre alcuni team di gestione stanno intraprendendo investimenti di capitale, come ad esempio Anglo American con Quellaveco e Woodsmith, in genere i minatori sembrano desiderosi di evitare un altro periodo di spese in conto capitale troppo elevate, e invece, pensiamo, possano continuare a pagare forti dividendi”, sottolineano gli analisti.

Berenberg inizia la copertura di Anglo con un buy (target a 2.800 sterline), Bhp con hold (target a 2.000 sterline) e Rio con hold (target a 6.000 sterline). “I multipli di valutazione appaiono a buon mercato rispetto alle medie storiche, ma pensiamo che questo sia determinato da forti stime sui guadagni del 2021. Mentre il rialzo dei prezzi delle materie prime sembra essersi per il momento fermato, le valutazioni azionarie vivaci subiranno una correzione. Detto questo, preferiamo Rio a Bhp sul breve termine, con dividendi al rialzo grazie ai risultati del 2020. Anglo è più diversificata, con il 29% dell’ebitda proveniente dal ferro; si differenzia dai suoi coetanei per l’esposizione ai metalli del gruppo del platino e ai diamanti, entrambi strutturalmente attraenti nel breve termine, offrendo anche una crescita più convincente rispetto ai coetanei”, concludono da Berenberg.

Fonte: www.milanofinanza.it

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