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CHI HA DIRITTO DI COMANDARE , CHI HA IL DOVERE DI UBBIDIRE

CHI HA DIRITTO DI COMANDARE , CHI HA IL DOVERE DI UBBIDIRE

Per gentile concessione del Nuovogiornalenazionale.it  L’incipit potrebbe essere quello di un noto adagio: il potere logora chi non ce l’ha. Pot

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Per gentile concessione del Nuovogiornalenazionale.it 

L’incipit potrebbe essere quello di un noto adagio: il potere logora chi non ce l’ha.

Potremmo dire che oggi sono in tanti a sentire questo logorio: ad esempio quelle marionette  i cui fili sono nelle mani di altri.

Chi detiene il potere oggi?

Si potrebbe rispondere chi ha la forza del comando!

E di che tipo di forza si tratta?

Non la forza delle armi (Afghanistan docet) …del resto Tayllerand aveva avvisato Napoleone che con le baionette si possono fare tante cose fuorché sedervici sopra.

Non chi governa senza investitura (e ce ne sono solo due di legittime: la monarchico-ereditaria e la democratico-elettiva).
La questione di legittimità non è certo cosa di poco conto. Perché governare senza legittimazione pone anche un problema di successione nel potere. Chi viene percepito illegittimo, per quanto capace sia, sarà solo tollerato. Il punto è che nemmeno il governo più dispotico può durare a lungo senza il consenso.

Persino la Cina, gigante economico, sembra dar segno di qualche scricchiolamento politico  e ne attribuisce la colpa a presunti complotti dell’Occidente mentre le cause sono probabilmente tutte interne. Xi Jinping ha contribuito a smantellare ciò che hanno fatto le generazioni precedenti dedite ad evitare che l’assenza di meccanismi chiari e riconosciuti per la risoluzione delle controversie politiche e la successione nel potere potessero gettare il paese nel caos della guerra civile così come avvenuto con la morte di Mao.

In fondo ovunque ci si giri c’è un gran caos e che non sia tutto oro ciò che luccica lo evidenziano i  troppi pataccari che governano la sorti del mondo. La globalizzazione si manifesta  anche nel deficit di leadership.

L’Europa, è alla ricerca della sua “anima” e continua a ricordare i valori a base della Unione che però sembra più che altro un ritrovo di nazioni litigiose financo rancorose che restano insieme più per mera convenienza che per convinzione perché consapevoli del costo che ognuno pagherebbe nello smantellamento dell’euro. E così l’unico vero collante è solo la moneta di una Unione ancora in cerca d’autore!

Ogni musicista interpreta una melodia diaritmica e polifonica che non si armonizza con quelle altrui e la soluzione dei tanti problemi è costantemente rimandata.

E che dire dei due pachidermi Usa e Russia e della funambolica Turchia che in questo pasticciaccio globale si è argutamente ricavata spazi da protagonista.

E che dire dell’elegante stivale in cerca di rattoppo che mai potrà uscire dall’impasse i  cui si trova se non affidandosi ai migliori che pur non mancano nel paese.

Il gioco è sottile e si dipana oltre la dimensione statuale, in evidente crisi, e certamente oltre quella sovranazionale.

Si gioca persino fuori dal G20.  Si gioca fuori da tutto in tavoli speciali dove il mazziere ha regole tutte sue e già conosce le carte che vengono smistate.

E’ tutto così fluido, liquido e vi  si trova bene, sguazzando indisturbata,  la grande finanza, i Trust per portare a compimento i loro affari.

In fondo è evidente  che in questo andazzo accanto ai bilanci della grande finanza che superano a volte quelli degli stessi stati, crescono sempre più le disuguaglianze. Ma allora oggi chi  ha diritto di comandare e chi il dovere di ubbidire?

Tornando  alla forza del comando  questa  sembra  oramai risiedere nella forza della violenza e della paura che comporta un ridimensionamento della vera libertà.  Siccome la libertà è figlia della giustizia, per precisione della giustizia  sociale, è a questa che si sta attentando.

Infatti si invocano a più voci la tutela dei diritti civili ma dei diritti sociali sempre meno se ne sente parlare.

Ci sono circuiti che innescano da sempre  e sapientemente cortocircuiti  utili per trasformare tutto in un  grande affare. Più o meno è sempre stato così.

Perciò mi chiedo se siamo sicuri che se  si arrivasse ad un punto di rottura,  la svolta sarà  un preteso  “nuovo” ordine mondiale?

A cura di Sibilla

Fonte: https://www.nuovogiornalenazionale.com/index.php/estero/politica-internazionale/3482-chi-ha-diritto-di-comandare-chi-ha-il-dovere-di-ubbidire.html

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