La bolla speculativa dei primi anni novanta portava le grandi banche giapponesi ed alcune realtà finanziarie americane ad investire in opere d'arte di
La bolla speculativa dei primi anni novanta portava le grandi banche giapponesi ed alcune realtà finanziarie americane ad investire in opere d’arte di grande valore ormai stabile , ed in opere di valore speculativo.
Nei primi anni 2000 , con l’avvento della moneta unica europea e l’assestamento della bolla speculativa di internet, l’arte e le valutazioni alle aste internazionali più prestigiose hanno subito una flessione. La sovrapproduzione da parte di alcuni artisti viventi alla fine del millennio e la velocità di internet che ha rivoluzionato la comunicazione , ha portato arte e cultura ad essere prima svalutati e solo negli ultimi anni rilanciati. I sistemi di vendita e le piattaforme di valutazione della arte moderna e contemporanea hanno negli ultimi anni restituito valore alle opere ed al settore dell arte in modo globale. Prevalentemente nella pittura e scultura.
Di Arte e cultura , disse un noto Ministro italiano “non si mangia” , il Premier dell’ epoca lo “rottamo’ ” . Oggi non solo l’Italia produce reddito ed occupazione con arte e cultura , ma anche il panorama Europeo punta a valorizzare qualsivoglia asset legato a questa linea. Aste che valorizzano e invitano ad investire , musei e mostre che vedono aumentare gli accessi , sono una realtà che non fornisce dibattito più di tanto. Parliamo e riportano i media circa questioni negative : immigrati, tasse, mala sanità , abusi della burocrazia , ma di valorizzazione del “petrolio del paese ” ovvero arte& cultura , se ne parla poco.
Grande lavoro da parte dell’attuale Ministero dei Beni Culturali in Italia che ha coinvolto a dirigere Musei e comunicazione illustri operatori stranieri , ha portato l’Italia ad essere il Faro nel mondo per arte&cultura , questa visibilità di riflesso ha dato fiducia al mercato dell’arte europeo. Gli investimenti, anche mobiliari, hanno spostato l’interesse dei risparmiatori ad investire da pochi euro in su in innovativi fondi di investimento specializzati nel valorizzare e trattare opere d’arte, generando reddito ed occupazione conseguentemente. Perché dir si voglia dove c’è investimento c’è occupazione .
Oggi lavoro per i giovani in nuovi mestieri legati ad arte e cultura quindi investimenti in beni “rifugio”.
Ad analizzare i numeri e le cifre delle battute d’asta di Christie’s e Sotheby’s un rifugio tra i migliori , dei nostri soldi. Tornano anche gli investimenti in pietre preziose. Unipolbanca è un servizio che da poco tempo propone ai correntisti tramite un accordo con intermarket diamond business , unitamente a polizze sanitarie innovative . Il mondo bancario dei prodotti per gli investimenti per il risparmiatore sta cambiando ; si valorizza su qualcosa che viene percepito per realtà concrete .
Sul mercato finanziario internazionale c’è un Fondo che offre investimento in un parterre di opere certificate e valorizzate una per una da critici autorevoli, Il Fondo Scudo , www.scudoinvestimenti.sm che opera su mercati internazionali con buone performance. Peculiarità interessante , l’investitore può vedere le opere trattate come andare a visitare un museo d’arte moderna e contemporanea , opere di grandi firme da Lucio Fontana a Marc Chagall a Campigli…..
In sintesi investire in arte e preziosi e’ un buon business ? Un noto un imprenditore francese a cui il mercato nel quale operava improvvisamente ha mostrato una flessione , vendendo all’ asta alcune importanti opere della propria collezione costruita nel tempo di “vacche grasse” , ha ripianato le perdite ed ha visto lungo , avviando nell’ arte un nuovo importante business vendendo multipli d’arte moderna e opere uniche di matrice europea su alcune navi da crociera, per “ricchi” oltreoceano , con fatturati in vertiginosa crescita . Arte come il mattone dunque. Nel tempo paga sempre.
Corsi e ricordi storici , Giambattista Vico che finanziere non era, ma vedeva lontano .
di Sandra Bracco