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Leonardo: rumors sulla guida di Giuseppe Bono

Indiscrezioni di stampa sui nomi graditi a Fratelli d’Italia. Possibili conferme per Eni e Poste. In caso di vittoria nelle urne, toccherà al centrodestra anche la nomina di Bankitalia

Leonardo: rumors sulla guida di Giuseppe Bono

Nomine partecipate e Bankitalia Mercato e analisti hanno già scandagliato il progetto di Fratelli d’Italia per Tim e la rete unica. Ma il partito di

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Nomine partecipate e Bankitalia

Mercato e analisti hanno già scandagliato il progetto di Fratelli d’Italia per Tim e la rete unica. Ma il partito di Giorgia Meloni, secondo quanto scrive Repubblica, guarda con attenzione anche alle cariche pubbliche in scadenza, fra cui i vertici di società quali Eni, Enel, Poste, Terna, Leonardo, Enav, nonché la poltrona di governatore di Bankitalia. “Qualcuno, prima che ci fosse la crisi di governo, aveva ipotizzato le dimissioni di Vincenzo Visco con un anno d’anticipo sul termine del mandato (fine 2023) in modo da sottrarre a un eventuale governo di centrodestra la proposta del nuovo vertice di via Nazionale. Le elezioni anticipate hanno spazzato via pure i boatos e toccherà dunque al futuro premier di centrodestra, se questa coalizione vincerà, indicare il successore di Visco”.

Una partita quella per la Banca d’Italia che si intreccia con quella per il futuro ministro dell’Economia: il preferito di Giorgia Meloni secondo il giornale è Fabio Panetta, oggi nel board della Bce. Un nome che in questo momento la leader di Fdi mette davanti ad altri possibili,quali Giulio Tremonti e Maurizio Leo, responsabile economico del suo partito. Ma Panetta potrebbe optare proprio per il ruolo di governatore della Banca d’Italia, e anche in questo caso non mancherebbe la benedizione della presidente di Fratelli d’Italia.

Nella prossima primavera scadranno i vertici e si renderanno necessarie le nomine di grandi partecipate quali Eni, Enel, Poste, Terna, Leonardo, Enav. Il centrodestra, se andrà al governo, vorrà dare un segnale di cambiamento. Ma, stando ai rumors, sarebbe da escludere un ribaltone. Vengono segnalate due figure molto stimate da Giorgia Meloni: quelle di Claudio Descalzi, ad di Eni, e di Matteo Del Fante, alla guida di Poste. Più incerto il futuro degli altri manager.

Leonardo: Giuseppe Bono e Fabrizio Palermo ai vertici?

Al tempo stesso, secondo le ricostruzioni di stampa, il nome dell’ex ceo di Snam, Marco Alverà, prende quota per guidare “una grande controllata pubblica dell’energia”. Lo ha scritto nel fine settimana Milano Finanza, ipotizzando che anche l’attuale numero uno di Italgas, Paolo Gallo, potrebbe entrare nella rosa dei papabili. Non viene esclusa comunque la riconferma di Francesco Starace a Enel e Stefano Donnarumma a Terna.

Si apre poi uno scenario nuovo per Leonardo Finmeccanica, il colosso della Difesa oggi guidato dall’ex banchiere Alessandro Profumo. Secondo il quotidiano finanziario, alla presidenza del gruppo potrebbe approdare Giuseppe Bono, il quale lo scorso aprile ha lasciato dopo vent’anni Fincantieri e “a 78 anni è diventato uno dei consiglieri più ascoltati da Meloni e piace anche a Matteo Salvini. Viene tirato in ballo per due incarichi in regia: come futuro presidente di Leonardo, a fianco dell’ex pupillo Fabrizio Palermo nel ruolo di ceo (ma sarebbe ben visto anche alla guida di Aspi) oppure sulla tolda di Cdp Industry”, la cassaforte di Snam e Fincantieri.

Non solo: a quel punto dalla Cassa “potrebbe decollare” anche il progetto di una fusione Leonardo-Fincantieri.

L’idea di un colosso della difesa Leonardo-Fincantieri è stata accarezzata in passato dai governi Renzi e Conte. La recente crisi ucraina avrebbe acceso poi l’interesse di alcuni ministri dell’esecutivo Draghi per il progetto, che tuttavia non ha mai riscosso il gradimento del management.

Fonte: Finanzareport.it

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