HomeInternational Start Up

Tlc. Come sono i professionisti del futuro. Intraprendenti, decisi a lavorare all’estero ma fiduciosi nel ruolo dell’Italia

Tlc. Come sono i professionisti del futuro. Intraprendenti, decisi a lavorare all’estero ma fiduciosi nel ruolo dell’Italia

I futuri professionisti delle telecomunicazioni internazionali? intraprendenti, decisi a lavorare all’estero, orientati verso Cina e India, ma fiducio

Impossible Foods raises another $200M as burger demand soars
X: sostituirà le banche?
Salesforce Keeps Up Acquisition Spree, Buying Marketing Startup Krux For $700 Million

professionistiI futuri professionisti delle telecomunicazioni internazionali? intraprendenti, decisi a lavorare all’estero, orientati verso Cina e India, ma fiduciosi nel ruolo chiave che può avere l’Italia. È quanto emerge da un’indagine di VueTel Italia, secondo operatore internazionale di telecomunicazioni che opera nel mercato dei servizi wholesale voce e dati, sul rapporto tra giovani e mondo del lavoro nelle Telecomunicazioni presentata alla Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma       Tre giovani su cinque sceglierebbero con convinzione una possibile carriera nelle telecomunicazioni, ritenendolo uno dei settori in crescita (58,82%). Più della metà degli intervistati reputa infatti di avere una conoscenza buona o sufficiente del settore e valuta positivamente la possibilità di una carriera internazionale lavorando all’estero, in modo particolare le donne. Cina e India sono i paesi che si ritengono a maggiore potenziale di crescita per le telecomunicazioni. Non viene comunque a mancare la fiducia nei confronti dell’Italia. La maggior parte dei giovani intervistati crede infatti che il nostro Paese possa ricoprire un ruolo sempre più importante nel panorama delle Tlc a livello internazionale. Soltanto meno di un intervistato su cinque (18,82%) lavorerebbe nel settore in assenza di alternative, mentre per il 6,27% degli intervistati le Tlc sono addirittura considerate una scelta prioritaria per il proprio futuro lavorativo. L’indagine ha coinvolto un campione di 400 studenti universitari, di cui il 42,75% ragazze e il 57,25% ragazzi, dell’ultimo anno della triennale (50,59%%) e del primo (17,25%) e secondo anno della magistrale (32,16%), intervistati con metodologia face-to-face nel mese di febbraio.Tra i motivi che spingono a guardare fuori dai confini nazionali, per il 34,9% degli intervistati convince soprattutto l’opportunità di potersi confrontare con una realtà lavorativa internazionale, seguita dalla possibile crescita economica e professionale e dall’occasione di acquisire nuove competenze (entrambe 23,92%). Da non sottovalutare anche la presenza di una minima ma significativa percentuale (6,67%) di studenti spinti da un vero e proprio desiderio di andare a vivere all’estero.Una lettura più approfondita dell’indagine mostra come la conoscenza del mondo Tlc si declini differentemente in base al genere. Le studentesse risultano essere molto più ‘self-confident’ degli studenti sulle competenze base che possiedono nei confronti del settore, tendenza che si riflette anche nella suddivisione uomo-donna sulle aspettative di realizzazione professionale nell’ambito delle telecomunicazioni. I dati rivelano, infatti, che il 64,22% delle studentesse intervistate ritiene che lavorare nelle telecomunicazioni sia un’opportunità da cogliere mentre il 4,59% ha sempre considerato il settore come il proprio naturale sbocco professionale. Dall’altra parte, tra gli studenti maschi è il 54,82% a ritenere che il settore sia interessante per lavorarci a cui si aggiunge un 7,53% che ha sempre pensato di costruire la propria carriera nelle telecomunicazioni.   Sono sempre le studentesse a mostrare una maggiore propensione a viaggiare (il 56,88% rispetto al 47,95% tra i ragazzi) e, soprattutto, un maggiore ottimismo sul futuro del ruolo chiave dell’Italia nello scacchiere internazionale (il 66,06% femminile contro il 53,42% maschile). Diverso poi è tra i due generi anche l’approccio nei confronti delle soft skill principali da acquisire. Le donne valutano l’intraprendenza come una leva indispensabile per lavorare nel settore, mentre gli uomini credono in misura maggiore nel problem solving. Infine, si rilevano discrepanze anche nella scelta delle aree professionali. Entrambi i sessi mostrano una spiccata preferenza per il marketing, ma se i ragazzi mettono al secondo posto l’ambito dello sviluppo tecnologico, le ragazze privilegiano la gestione delle risorse umane.  ”I requisiti che le persone devono avere per avere successo in questo settore sono soprattutto il coraggio e la volontà di operare in ambienti fortemente dinamici ed in continua evoluzione. Per tali ragioni, VueTel Italia ha scelto di investire sui giovani appena laureati – continua Ottati – Dal 2012 ad oggi, il numero dei dipendenti in azienda è triplicato, con un trend di crescita nell’ultimo anno del + 31,8% rispetto all’anno precedente. Per i prossimi mesi, inoltre, è previsto un ulteriore ed importante ampliamento dell’organico”.

Fonte : giornalepartiteiva.it

Commenti