In arrivo i primi chiarimenti sull’aumento delle percentuali di compensazione Iva per latte, bovini e suini a partire dal primo gennaio scorso. L’Agen
In arrivo i primi chiarimenti sull’aumento delle percentuali di compensazione Iva per latte, bovini e suini a partire dal primo gennaio scorso. L’Agenzia delle entrate, con una circolare, ripercorre le novità dedicate dall’ultima legge di stabilità ai contribuenti che rientrano nel regime speciale Iva per l’agricoltura e fornisce istruzioni sulle percentuali da applicare in base alle diverse tipologie di operazioni realizzate dalle imprese agricole. A questo proposito, il documento di prassi precisa che è il momento impositivo a fare da spartiacque tra vecchie e nuove aliquote di compensazione. Ecco, nel dettaglio, il ventaglio dei beni interessati dalle nuove regole e i criteri da seguire per applicarle correttamente. La circolare richiama il ventaglio dei prodotti agricoli per cui aumentano le percentuali di compensazione: per gli animali vivi della specie bovina, compresi quelli del genere bufalo la percentuale sale dal 7 al 7,65%; per gli animali vivi della specie suina la soglia si alza dal 7,3 al 7,95%. L’aumento delle percentuali di compensazione per bovini e suini ha effetto solo per il 2016. Le soglie ‘lievitano’ invece in via permanente al 10% per alcuni prodotti del settore lattiero-caseario: per il latte fresco non concentrato né zuccherato e non condizionato per la vendita al minuto. Restano esclusi yogurt, kephir, latte cagliato, siero di latte, latticello (o latte battuto) e altri tipi di latte fermentati o acidificati.
Fonte : giornalepartiteiva.it