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Il pesce pietra, l’animale più velenoso del mondo

Synanceia verrucosa è un piccolo vertebrato marino che raggiunge a stento i 40 cm di lunghezza. Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto davvero buffo: un corpo tozzo munito, sulla testa, di una grande bocca arcuata rivolta verso l’alto e due occhi particolarmente pronunciati

Il pesce pietra, l’animale più velenoso del mondo

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Considerato da molti scienziati l’animale più velenoso del mondo, il pesce pietra Synanceia verrucosa è un piccolo vertebrato marino che raggiunge a stento i 40 cm di lunghezza. All’apparenza questo pesce ha un aspetto davvero buffo con un corpo tozzo munito, sulla testa, di una grande bocca arcuata rivolta verso l’alto e di due occhi particolarmente pronunciati. Il corpo è ricoperto da protuberanze callose di colore rosso o bruno che ricordano le alghe incrostanti, dando a questo animale la possibilità di camuffarsi tra le rocce e i coralli, in attesa che una sua potenziale preda si avvicini per sferrare l’attacco.

Oltre all’aspetto goffo, anche le pinne di questo pesce hanno una forma tozza e arrotondata e, sulla pinna dorsale, sono presenti i 12-14 aculei velenosi collegati a ghiandole velenifere che secernono una potente tossina. Il veleno in questione ha solo un puro scopo difensivo: infatti, essendo un animale che vive a stretto contatto col fondo ed essendo estremamente limitato nei movimenti di fuga, gli aculei velenosi sono le uniche armi in suo possesso per difendersi da eventuali predatori. Il veleno, una potente cardiotossina che ricorda molto per colore e densità il siero del latte, viene secreto solo quando un predatore, un bagnante o un subacqueo fanno pressione sugli aculei.

Gli effetti di questa tossina sono talvolta fatali anche per l’essere umano, producendo un forte dolore e un forte gonfiore dell’area colpita e una rapida tachicardia che, se non trattata, è letale. Ovviamente, nel caso degli esseri umani, la sopravvivenza dipende spesso dalle zone del corpo dove il veleno viene iniettato; fortunatamente, essendo un pesce che vive sul fondo, le punture vengono spesso inflitte sulla pianta del piede o sulle mani, lasciando la possibilità al bagnante di trattare la parte colpita con acqua molto calda, in attesa che gli venga somministrato un antidoto al veleno.

Questa tossina, infatti, è termolabile per cui, all’aumentare della temperatura, le sostanze chimiche che la compongono si degradano per dare origine ad altre sostanze. Il pesce pietra è una specie diffusa soprattutto nel Mar Rosso e nell’Indo-Pacifico, dove abita le acque poco profonde e calde in prossimità delle barriere coralline. È molto facile per i subacquei incontrarlo e, spesso, confonderlo per un corallo o una spugna. Solo la grande bocca arcuata e gli occhi prospicienti sulla testa consentono ai bagnanti di individuarlo durante le sue operazioni di mimesi col fondale. Nonostante questo animale sia altamente pericoloso, è anche un pesce che si adatta benissimo agli acquari e, in Giappone, le sue carni vengono consumate regolarmente.

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