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Auto elettriche: chi è al lavoro su batterie allo stato solido, quali big finanziano la ricerca

Le batterie allo stato solido potrebbero arrivare ben prima del 2025. La startup Solid Power ha infatti completato l’istallazione di una linea pilota che rifornirà Ford e BMW già entro l’anno per i primi test. Ma intanto è partita la corsa a prodotti sempre più piccoli e con una minor percentuale di terre rare

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Il passaggio dalle motorizzazioni endotermiche a quelle elettriche e a idrogeno sta portando alla veloce uscita di scena di tanti attori importanti che non sono stati in grado di reinventarsi e all’ingresso nel mercato di nuovi protagonisti, per di più startup innovative arrembanti ancora abbastanza sconosciute al grande pubblico, già divenute seconde o terze parti fondamentali per le Case automobilistiche che portano avanti la transizione energetica ed ecologica.

COSA FA MERCEDES CON SILA

La crisi dell’ultimo periodo circa la disponibilità delle materie prime, aggravata dal conflitto tra Russia e Ucraina (soprattutto la prima è tra i principali esportatori di minerali al mondo) ha accelerato tra le big dell’automotive la corsa in fatto di R&D su batterie per auto EV difformi da quelle attuali, più sicure (gli incendi in caso di incidente sono attualmente il rischio maggiore) e che riducano la dipendenza da materiali i cui prezzi sono in costante aumento.

Mercedes-Benz è tra le Case più grandi ad avere annunciato per prima un pacco batterie caratterizzato da anodi ad alto contenuto di silicio al posto del carbonio. Ci sta lavorando da tempo con la statunitense Sila e sebbene diverse startup, per di più incubate in poli universitari, stiano portando avanti progetti analoghi, Mercedes-Benz promette di incrementare la densità del 20-40% superando gli 800 Wh/l (wattora per litro) a livello di singola cella accrescendo “in modo significativo” l’autonomia dei veicoli elettrici già con la prossima generazione della Classe G. Potrebbe essere la novità più importante in attesa delle batterie allo stato solido.

LE AMERICANE TESLA E LUCID PUNTANO SU BATTERIE “MINI”

Dall’altra parte dell’oceano, in California, la Lucid Motors di Peter Rawlinson, ex ingegnere capo della Tesla, sulla quale hanno scommesso i qatarioti col loro fondo sovrano principale, intende rivoluzionare il mercato lasciando inalterate le componenti chimiche ma con la miniaturizzazione delle batterie. Questo da un lato migliora le prestazioni del veicolo (batterie più piccole significa meno peso da dover trainare) e dall’altro diminuisce soprattutto il numero di terre rare e materie prime necessarie per ogni autovettura.

Anche Tesla non ha mai smesso di cercare batterie più piccole e performanti, soprattutto per abbassare i costi di produzione e rendere le sue auto alla portata di qualche utente in più. Per questo, si è rivolta alla giapponese Panasonic che sta sviluppando batterie grandi quanto una lattina per bibite, le cosiddette 4680, la cui produzione dovrebbe iniziare nell’aprile del 2023, nello stabilimento di Wakayama, in Giappone e negli USA, per avvicinarsi agli stabilimenti di Elon Musk.

LA VERA RIVOLUZIONE SONO LE BATTERIE ALLO STATO SOLIDO

Ma il vero salto di qualità lo si avrà solamente con le batterie allo stato solido, che fino a ieri erano previste sul mercato solo a partire dal 2025. Fino a ieri, appunto. Potrebbero anticipare. Secondo quanto battuto dall’agenzia di stampa Energia Oltre, la startup statunitense Solid Power ha infatti completato l’istallazione di una linea pilota per la produzione di celle di nuova generazione caratterizzate da un alto contenuto di silicio per gli anodi e da elettroliti al solfuro. L’azienda sostiene perciò di essere già nelle condizioni di avviare, verso la fine dell’anno, le consegne dei dispositivi ai suoi principali azionisti e partner industriali, il gruppo BMW e la Ford, e far partire i relativi processi di omologazione.

Non solo. In un’intervista, Doug Campbell, amministratore delegato e co-fondatore di Solid Power ha dichiarato che l’azienda del Colorado adibita alla produzione di batterie per auto EV ha una capacità di produzione pilota sufficiente per fornire prototipi di batterie ad altri produttori di veicoli, oltre i partner BMW e Ford Motor, ma in merito non ha voluto fornire dettagli specifici.

Occorre ricordare che la startup, che è stata quotata in borsa attraverso una fusione inversa nel 2021, vede tra i propri azionisti non solo il marchio tedesco e quello statunitense, ma pure le coreane Hyundai e Samsung, che dunque potrebbero essere destinatarie dei nuovi prototipi.

Fonte: Startmagazine.it

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