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Come cambiano gli incentivi per auto elettriche ed ibride

Il decreto fiscale 2022 approvato il 15 ottobre destina 100 milioni di euro al rifinanziamento degli incentivi auto, alcuni dei quali esauriti già da qualche settimana. Una somma importante, che però deve alimentare molte voci e che rischia di esaurirsi in meno di due mesi

Come cambiano gli incentivi per auto elettriche ed ibride

Incentivi auto: si riparte. Già, perché negli ultimi abbiamo assistito ad un tira e molla continuo tra fondi esauriti, operazioni contabili per ripian

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Incentivi auto: si riparte. Già, perché negli ultimi abbiamo assistito ad un tira e molla continuo tra fondi esauriti, operazioni contabili per ripianarli e nuovi stop. La ragione è semplice: una coperta corta, tra risorse esigue e una strategia affatto chiara, che se da un lato si pone come obiettivo quello di favorire lo svecchiamento del parco circolante italiano – che ormai supera abbondantemente i 12 anni di età media – dall’altro non mette sul piatto un piano quantomeno di medio-lungo periodo. Ora, con il decreto fiscale il Governo destina circa 100 milioni di nuove risorse per rifinanziare i bonus esauriti e quelli i via di esaurimento, somma che sarà effettivamente disponibile solo la pubblicazione del decreto fiscale sulla Gazzetta Ufficiale.

L’idea che circola negli ambienti istituzionali interessati, però, è quello di uno schema di incentivi strutturale, che superi la logica di corto respiro e punti ad ottenere risultati importanti. Un’ipotesi che giustificherebbe l’esiguità delle somme stanziate, che a conti fatti basterà fino a fine novembre. Non certo una buona notizia per chi – come case auto e concessionari – devono pianificare il business. Anche perché, ci sono due elementi che rischiano di trasformare la riapertura delle prenotazioni dei bonus andati esauriti in una sorta di click day: la retroattività (possono essere oggetto di incentivo anche i contratti stipulati nelle scorse settimane e “parcheggiati” in attesa di novità) e la possibilità – prevista dalle norme – di poter accedere ai bonus anche ai dealer, ai costruttori auto. Una possibilità legittima, ma che se applicata a stock e flotte – come accade nei canali “business”, renderà davvero breve la vita utile dei fondi appena stanziati.

65 MILIONI PER ELETTRICHE E IBRIDE PLUG IN

Le misure contenute nel decreto fiscale 2022 destinano 65 milioni di euro all’Ecobonus auto, l’incentivo varato con la Legge di Bilancio 2019 e mirato a stimolare l’acquisto di auto M1 elettriche e ibride plug in che aveva esaurito le risorse il 24 settembre scorso. Riguarda le autovetture M1 suddivise in due categorie stabilite in base alle emissioni di Co2: 01-21 g/km (elettriche) e 21-60 g/km (plug in). La prima fascia beneficia di un bonus sotto forma di sconto sul prezzo d’acquisto pari a 8.000 euro (6.000 di fondi statali + 2.000 di sconto concessionario) con rottamazione; senza un vecchio veicolo da rottamare il contributo scende a 5.000 euro (4.000 di fondi statali + 1.000 di sconto minimo concessionario). Per la seconda fascia ci sono 4.500 euro (2.500 di fondi statali + 2.000 di sconto concessionario) con rottamazione; senza un vecchio veicolo da rottamare il contributo scende a 2.500 euro (1.500 di fondi statali + 1.000 di sconto minimo concessionario).

15 MILIONI PER IBRIDE E TERMICHE A BASSO IMPATTO

Altra categoria di veicoli il cui acquisto è incentivato tramite fondi pubblici è quello delle autovetture M1 con emissioni di Co2 comprese tra 61 e 135 g/km, un insieme piuttosto ampio che include mild hybrid, full hybrid e termiche a basso impatto, In questo caso i fondi non erano esauriti e i 10 milioni di nuovo stanziamento vanno a sommarsi ai 32 ancora disponibili. L’incentivo viene erogato esclusivamente in presenza di un veicolo da rottamare, a fronte del quale vengono 3.500 euro (1.500 di fondi statali + 2.000 di sconto concessionario).

20 MILIONI PER AUTOCARRI M1 E N1 SPECIALI

Non solo autovetture: la necessità di sostituire i veicoli più vecchi riguarda anche gli autocarri e la Legge di Bilancio 2021 ha introdotto un incentivo specifico per gli autocarri M1 e N1: 20 milioni, 15 dei quali riservati ai mezzi elettrici. Gli importi vengono calcolati in base ad una serie di parametri, quali la Massa Totale a Terra (Mtt), l’alimentazione e la presenza o meno di una rottamazione. Con una Mtt fino a 1.999 kg, vengono erogati: 4.000 euro se l’alimentazione è elettrica, 2.000 euro se l’alimentazione è ibrida o alternativa (Gpl o metano) e 1.200 per tutte gli altri tipi di alimentazione. Senza rottamazione il contributo scende rispettivamente 3.200, 1.200 e 800 euro. Per Mtt compresa tra 2.000 e 3.299 kg, vengono erogati: 5.600 euro se l’alimentazione è elettrica, 2.800 euro se l’alimentazione è ibrida o alternativa (Gpl o metano) e 2.000 per tutte gli altri tipi di alimentazione. Senza rottamazione il contributo scende rispettivamente a 4.800, 2.000 e 1.200 euro. Infine, per Mtt comprese tra 3.300 e 3.500 kg, vengono erogati: 8.000 euro se l’alimentazione è elettrica, 4.400 euro se l’alimentazione è ibrida o alternativa (Gpl o metano) e 3.200 per tutte gli altri tipi di alimentazione. Senza rottamazione il contributo scende rispettivamente a 6.400, 2.800 e 2.000 euro.

5 MILIONI PER LE AUTO USATE

Contributi statali anche per chi acquista un’auto usata, purché a basse emissioni, rottamando contestualmente un vecchio veicoli fino alla categoria Euro 5. La norma è stata introdotta con il decreto Sostegni bis, il contributo viene riconosciuto per l’acquisto di un veicolo usato di classe Euro 6, con un prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato non superiore a 25 mila euro e con emissioni comprese tra 0-160 g/km Co2. L’erogazione avviene anche in questo caso sotto forma di sconto ed è riservata alle sole persone fisiche: 2.000 euro se il veicolo usato ha emissioni comprese tra 0 e 20 g/km (elettriche); 1.000 per la categoria 61-90 g/km e 750 euro per la 91-160 g/k.

Fonte: Startmag.it

 

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