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Quali sono le aziende energivore? Requisiti e obblighi

Quali e quante sono le imprese energivore in Italia? Vediamo cosa prevede la normativa, i requisiti e gli obblighi di queste aziende, e le agevolazioni fiscali previste.

Quali sono le aziende energivore? Requisiti e obblighi

Imprese energivore: quali sono e grazie a quali requisiti? Visto l’aumento dei costi delle bollette, il Governo ha introdotto misure di sostegno econo

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Imprese energivorequali sono e grazie a quali requisiti? Visto l’aumento dei costi delle bollette, il Governo ha introdotto misure di sostegno economico non solo nei confronti dei cittadini, ma anche delle aziende. In particolare, le protagoniste del decreto Energia (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 marzo 2022) sono le cosiddette imprese energivore e gasivore.

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Si tratta di quelle aziende che per svolgere le proprie attività necessitano di grandi quantità di energia elettrica o di gas. Per entrare a pieno titolo in questa definizione, però, è necessario avere determinati requisiti: vediamo quali sono e le agevolazioni fiscali spettanti.

Quali sono le imprese energivore? Requisiti e obblighi

Quali sono le imprese energivore? Definizione e requisiti

A dare una definizione di “impresa energivora” è il decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 21 dicembre 2017, entrato in vigore il 1° gennaio 2018. Il decreto Mise ha cambiato quanto previsto dal dl 22 giugno 2012 n. 83, con l’obiettivo di far adeguare la normativa italiana a quella europea, e rendere più semplice l’accesso alle agevolazioni previste.

Dal 1° gennaio 2018, le imprese energivore sono quelle che hanno un consumo medio di energia elettrica pari ad almeno 1 GWh/anno e che sono in possesso di almeno uno dei requisiti che seguono:

  • operare in uno dei settori dell’allegato 3 delle Linee guida della Commissione Europea 200/01 in merito agli aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia;
  • esercitare in uno dei settori dell’allegato 5 delle Linee guida di cui sopra e con un indice di intensità elettrica maggiore o uguale al 20% rispetto al Val (valore aggiunto lordo);
  • non fanno parte degli allegati precedenti, ma risultano tra gli elenchi Csea (Cassa Servizi Energetici e Ambientali) delle imprese a forte consumo energetico per gli anni 2013 o 2014.

In cosa consistono le agevolazioni per le aziende energivore

Il decreto Mise è intervenuto con lo scopo di rendere più semplice l’accesso alle agevolazioni fiscali, ridefinendo il meccanismo che riduce il costo delle bollette alle imprese energivore con un taglio agli oneri di sistema.

Prima del 2018, quando è entrato in vigore il decreto, le agevolazioni consistevano in un rimborso parziale degli oneri pagati. Dopo l’intervento del Mise, invece, gli aiuti consistono in uno sconto diretto sulla componente Asos della bolletta, ovvero quegli oneri che riguardano le energie rinnovabili e la cogenerazione.

La cogenerazione è la produzione combinata di energia elettrica ed energia termica a partire da un’unica fonte di energia primaria, e in base alle indicazioni della Commissione UE è l’unica componente degli oneri agevolabile.

Gli ultimi aiuti sono disposti dal decreto Energia, così da sostenere economicamente le imprese in questo momento in cui i prezzi di luce e gas sono arrivati alle stelle. La strada scelta dal Governo Draghi prevede un intervento su due fronti: il potenziamento di alcuni bonus esistenti da un lato, e la creazione di due nuovi crediti d’imposta dall’altro.

In particolare:

  • due crediti d’imposta nuovi per le imprese energivore e gasivore;
  • il potenziamento dei bonus già esistenti:
    • quello a favore delle imprese energivore (incrementato dal 20% al 25%);
    • quello a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (che passa dal 15% al 20%).

Quante sono le imprese energivore in Italia?

Le imprese energivore in Italia sono circa 3.000: non si tratta solo di grandi aziende, ma anche di Pmi. I settori in cui operano queste aziende variano dall’industria cartaria alle acciaierie, passando per le industrie meccaniche e alimentari.

I nomi delle aziende energivore italiane vengono pubblicati annualmente (e quindi aggiornati) sul portale energivori della Csea.

Gli obblighi delle imprese energivore

Il decreto Mise del 21 dicembre 2017 stabilisce anche quali sono gli obblighi delle imprese energivore. Innanzitutto, devono effettuare la diagnosi energetica ogni 4 anni (la prossima va effettuata entro il 5 dicembre 2024).

Inoltre:

  • devono attuare almeno uno degli interventi di efficienza individuati attraverso la diagnosi energetica;
  • devono adottare sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001.

Questi due obblighi vanno effettuati nel periodo di tempo tra una diagnosi energetica e l’altra. È necessario comunicare l’effettuazione di tali interventi anche all’Enea.

Sanzioni per le imprese che non effettuano la diagnosi energetica

Le sanzioni scattano nel momento in cui la diagnosi energetica non viene effettuata oppure non viene effettuata seguendone i giusti criteri e parametri.

Le imprese energivore che non effettuano la diagnosi energetica vanno incontro a pesanti sanzioni, che vanno da 4.000 a 40.000 euro.

Se, invece, la diagnosi viene effettuata ma non in conformità alle prescrizioni, viene applicata una sanzione che va da 2.000 a 20.000 euro.

Fonte: Money.it

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