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Come portare energia sulla luna

È la domanda a cui tenta di rispondere un progetto congiunto tra Enel e Thales Alenia, in vista di basi per l'attività umana sul nostro satellite

Come portare energia sulla luna

Non solo energia. Per il prossimo futuro Enel punta in alto. Molto in alto. Fino alla luna. Perché l'obiettivo della multinazionale dell'energia è pro

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Non solo energia. Per il prossimo futuro Enel punta in alto. Molto in alto. Fino alla luna. Perché l’obiettivo della multinazionale dell’energia è proprio questo: raggiungere il nostro satellite. Per farlo ha creato una partnership con Thales Alenia Space, società specializzata nel settore aerospaziale, abbracciando appieno la filosofia della open innovation. “Nessuna singola realtà, nessun grande gruppo può sostenere il peso di una grande innovazione da solo”, spiega Massimo Claudio Comparini, senior executive vice president business line observation, exploration and navigation e ad di Thales Alenia Space Italia. Gli fa eco Ernesto Ciorra, chief innovability officer di Enel: “L’open innovation è la naturale conseguenza di una sfida planetaria: per esempio noi vogliamo diventare la più grande azienda di rinnovabili mondiale. E con una sfida grande non puoi pensare di farcela da solo, hai bisogno di tutto quell’ecosistema che favorisce il cambiamento”.

Una base sulla Luna

Con una partnership spaziale, quindi, Enel e Thales Alenia si pongono il grande obiettivo di raggiungere la Luna, in una doppia ottica: esplorativa e commerciale. “La Luna è ricca di risorse, e c’è l’ambizione, nei prossimi anni, di sviluppare un’infrastruttura sulla Luna per le attività automatiche ma anche per gli uomini e le donne“, spiega Maria Antonietta Perino, domain exploration & science Italy, space economy exploration & international network di Thales Alenia Space Italia.

La forza dell’open innovation

Per intraprendere sfide di questo genere ed essere leader, Enel ha capito che deve aprire il cuore con passione a tutti coloro i quali stanno fuori dall’azienda, e che non necessariamente sono dello stesso settore. Perché il concetto di open innovation significa proprio questo, per noi: non è assolutamente detto che i migliori siano proprio in Enel – aggiunge Ciorra -. Grazie a questa collaborazione ora abbiamo l’obiettivo a breve termine di portare l’uomo sulla Luna e farlo vivere lì alimentando con fonti energetiche, costantemente, una base spaziale”.

La “missione” lunare non è l’unica attività della partnership Enel-Thales Alenia. C’è un altro progetto, questa volta “terrestre”, che vede coinvolte le due aziende. “Stiamo mettendo a punto l’utilizzo di tecnologie satellitari con mini radar per monitorare le linee elettriche ad alta tensione di Enel in Spagna. Questo ci permette di monitorare i tralicci in qualsiasi condizione meteorologica, giorno e notte, e di venire a conoscenza in anticipo di potenziali problemi e dislocamenti, anche nell’ordine millimetrico – spiega Perino -. Un altro importante progetto che testimonia come le attività spaziali possano portare enorme beneficio alle attività sulla Terra”.

Gli obiettivi sono alti, ma d’altronde Enel punta molto sulla open innovation. Grazie alla piattaforma di crowdsourcing Open Innovability, lanciata cinque anni fa, l’azienda ha prodotto oltre due miliardi di euro di valore incrementale. “Abbiamo analizzato 18mila idee, alcune nate all’interno della nostra azienda, tante altre proveniente dall’interno; abbiamo realizzato 1.000 progetti di innovazione e ne abbiamo scalati 200. Innovatori indipendenti, start up, centri di ricerca: abbiamo capito che per crescere dobbiamo essere aperti a tutti”, conclude Ciorra.
Fonte: Wired.it

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