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Se la Groenlandia si sciogliesse…

Lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia può alzare il livello degli oceani e aumentare il rischio di alluvioni in tutto il mondo.

Se la Groenlandia si sciogliesse…

Tutte le volte che i "potenti della Terra" si incontrano per parlare di cambiamento climatico, come in occasione della COP26, fanno a gara nel dire ch

Greenland island is world’s northernmost island – scientists
Geopolitica dell’ Artico: scenari e dispute
In Groenlandia piove per prima volta sul picco della calotta glaciale

Tutte le volte che i “potenti della Terra” si incontrano per parlare di cambiamento climatico, come in occasione della COP26, fanno a gara nel dire che è necessario intervenire al più presto, che è “tempo di agire, non di parlare” (la regina Elisabetta II) e sottolineano come occorra “uno sforzo globale (per rallentare l’aumento della temperatura, ndr) che oltre ad aiutare i Paesi ora nella mitigazione e nell’adattamento, debba anche pensare allo sviluppo di quelle nuove tecnologie che consentiranno di andare più veloci” (il nostro ministro Cingolani). Nel frattempo il Pianeta continua a subire gli effetti del riscaldamento globale.

RISCHIO ALLUVIONI. A dimostarlo è (anche) il risultato di una ricerca pubblicata sull’ultimo numero di Nature Communications, dove si legge che 3,5 miliardi di miliardi di tonnellate di calotta glaciale della Groenlandia, che si sono sciolti nell’ultimo decennio, hanno alzato il livello degli oceani di un centimetro e stanno aumentando i rischi di alluvioni in tutto il mondo.

La calotta glaciale in cima all’isola più grande del Pianeta contiene abbastanza acqua ghiacciata da sollevare gli oceani di circa sei metri. E purtroppo negli ultimi 40 anni gli eventi durante i quali si è avuta una fusione estremamente veloce di alcuni ghiacciai sono notevolmente aumentati di frequenza. Stando allo studio, il deflusso dell’acqua di fusione della Groenlandia è aumentato del 21 per cento negli ultimi quattro decenni. La ricerca mostra anche che, nell’ultimo decennio, un terzo del ghiaccio è stato perso in sole due estati particolarmente calde, 2012 e 2019.

LA DIFFICOLTÀ DELLE PREVISIONI. Confrontando le immagini satellitari di ogni singola stagione con i dati delle temperature si è potuto stabilire che la fusione dei ghiacciai avviene soprattutto durante le “ondate di calore”, che si manifestano sempre più frequentemente anche in Groenlandia e ciò va al di là degli aumenti della temperatura globale.

Nel 2012, ad esempio, quando cambiamenti nei movimenti atmosferici causarono il passaggio di aria insolitamente calda sulla calotta glaciale per settimane, vennero persi 527 miliardi di tonnellate di ghiaccio. «Come succede in altre parti del mondo, anche la Groenlandia è sottoposta ad un aumento degli eventi meteorologici estremi», ha affermato Thomas Slater, dell’Università di Leeds Center for Polar Observation and Modeling e autore principale della ricerca. «Con il riscaldamento del nostro clima, è ragionevole aspettarsi che tali periodi di fusione estreme in Groenlandia si verifichino sempre più frequentemente».

DIPENDE DA NOI. Le stime dei modelli dicono che la calotta glaciale della Groenlandia contribuirà tra i 3 e i 23 centimetri all’innalzamento del livello del mare globale entro il 2100, secondo la coautrice Amber Leeson, docente senior di Environmental Data Science presso l’Università britannica di Lancaster. Che, per quanto banale, chiude con un ammonimento: «Tutto dipenderà da quali saranno gli interventi messi in atto dall’uomo».

Fonte: Focus.it

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