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Cashback fiscale detrazioni sanitarie: subito sul conto corrente

Nella maggioranza c’è l’accordo sul cashback fiscale relativo alle spese sanitarie, che consentirà di ottenere i rimborsi con un accredito immediato sul conto corrente

Cashback fiscale detrazioni sanitarie: subito sul conto corrente

Lo hanno già battezzato “cashback fiscale”, ma sarebbe più preciso chiamarlo “cashback fiscale detrazioni sanitarie”. La misura è ancora da definire n

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Lo hanno già battezzato “cashback fiscale”, ma sarebbe più preciso chiamarlo “cashback fiscale detrazioni sanitarie”. La misura è ancora da definire nei dettagli, ma il quadro generale è chiaro: il rimborso del 10% concepito dal M5S come incentivo all’utilizzo delle carte di pagamento, dopo essere stato abolito dal governo Draghi, ritorna in una forma molto diversa dall’originale.

L’obiettivo è quello di sempre: combattere l’evasione incentivando i pagamenti tracciabili. Lo strumento, però, cambia. Non più il rimborso del 10% concepito da governo Conte – intervento costoso e perciò sgradito all’esecutivo Draghi – il trasferimento diretto delle detrazioni sanitarie sul conto corrente attraverso piattaforme telematiche. Un’opportunità che sarà offerta solo per le spese sostenute con carta di credito, bancomat, bonifico, prepagata, app di pagamento o altri strumenti tracciabili. Se funzionerà, il meccanismo potrà essere allargato anche ad altri tipi di detrazioni fiscali.

La differenza fra il cashback fiscale e quello targato M5S

L’ipotesi del cashback fiscale sulle detrazioni per le spese sanitarie è emersa nelle trattative sulla delega per la riforma fiscale, durante le quali il governo – un po’ a sorpresa – ha accolto l’impianto generale della misura targata M5S. Sotto questo profilo, l’aspetto decisivo è la differenza dei costi: il cashback grillino richiedeva uno stanziamento ultramiliardario perché prevedeva una sorta di premio pagato dallo Stato ai cittadini; il casbkack fiscale sulle detrazioni sanitarie, invece, non impone di aumentare la spesa pubblica, perché si tratta di soldi a cui i contribuenti avrebbero comunque diritto.

Due emendamenti alla legge per la delega fiscale

Fonte: Firstonline.it

 

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