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Tecnologia digitale: risorsa strategica per la sostenibilità

Tecnologia digitale: risorsa strategica per la sostenibilità

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Fonte: Notizie.Tiscali.it ( Caricato da Monica Origgi)

Le tecnologie digitali vengono sempre più indicate come una delle risorse principali per attuare modelli economici sostenibili. Se ne è discusso a Bologna nell’ambito della settima tappa del Giro d’Italia della CSR, promosso da Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale e organizzata in collaborazione con Impronta Etica e SCS Consulting, con il patrocinio di Alma Mater Studiorum Università di Bologna e con la collaborazione del DamsLab.”La digitalizzazione ha un ruolo fondamentale quando si tratta di accelerare l’agenda di sostenibilità delle aziende – spiega Lorena Sorrentino, manager markets & EU di CSR Europe – Ha inoltre un ruolo chiave nel far sì che tutta una serie di processi possano essere semplificati e possano anche raggiungere un ampio pubblico attraverso la promozione della trasparenza, o il sostegno a tutte quelle che sono le nuove tecnologie per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. Quindi ha un ruolo importante a diversi livelli, ma soprattutto è complementare alla transizione verde. E in più deve essere vista in chiave congiunta a tutto ciò che riguarda il sociale. E questo per fare in modo che le transazioni non siano solo ‘gemelle’, ma che siano in realtà tri-gemellari, tenendo appunto in considerazione l’aspetto sociale nell’impatto che la transizione verde e quella digitale hanno sulle persone, sulla forza lavoro e anche sulle competenze”. Nel corso dei lavori è stato sottolineato il ruolo strategico che la tecnologia può avere a livello territoriale attirando, intorno a centri di eccellenza, imprese e ricerca; e stimolando tra questi sinergie e collaborazione, con impatto positivo sulla comunità. La Regione Emilia Romagna sta infatti puntando fortemente su questo modello attraverso il progetto Data Valley Bene Comune, con al centro il Big Data Technopole, hub europeo di ricerca in ambito supercalcolo. “Sul territorio abbiamo la grande opportunità di questa infrastruttura importantissima, di cui avete sentito parlare, e che fa capo al supercalcolatore ‘Leonardo’, che è il quarto al mondo – conferma Marco Becca, direttore generale IFAB – International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for Human Development – Questa infrastruttura e queste tecnologie fino ad oggi sono appannaggio o del mondo della ricerca o delle grandissime aziende. Ora noi, nei prossimi anni, avremo l’occasione di calare questa enorme opportunità anche sulle aziende ‘normali’, cioè non solo le grandissime imprese, ma quelle medie e piccole del territorio; in ambiti che interessano sia le aziende stesse sia anche, più in generale, lo sviluppo umano”.Ma la tecnologia digitale non è certo esente da criticità e rischi, sia per l’ambiente sia per la persona sia per le organizzazioni, tutt’altro. Ma i rischi connessi al suo utilizzo – è emerso anche nel corso dell’incontro- vanno conosciuti, gestiti e superati sulla base di valori etici e principi guida ben definiti, e senza che la tecnologia stessa venga demonizzata.”E’ importante comunque tenere in considerazione questo fenomeno, ma considerarlo in maniera positiva e senza averne paura – dice ancora Sorrentino – Quindi come qualcosa che ovviamente ha i suoi lati negativi, ma da gestire in modo efficace per far sì che lo slogan dell’Unione Europea ‘Leave no one behind’, cioè ‘non lasciare indietro nessuno’ in queste transizioni sia effettivamente implementato. Quindi quando si parla di intelligenza artificiale bisogna sempre guardare quali sono gli impatti sociali sulle persone, sui consumatori e soprattutto sulla forza lavoro. Quindi è un messaggio positivo; non dobbiamo avere paura, ma impariamo a lavorare con intelligenza artificiale in una maniera che sia equa, e inclusiva per tutta la società”.”Penso che le criticità ci siano; come per ogni cosa nuova vanno capite; non bisogna averne paura. E soprattutto non si può pensare di chiudersi gli occhi ed ignorare che ci sono nuove tecnologie, perché se no le porta avanti qualcun altro, che magari non ha scrupoli – aggiunge Becca – Credo che l’Italia, nel contesto europeo, abbia la grande opportunità di cavalcare da protagonista questo cambiamento importante; cambiamento che potrà dare benefici enormi in tantissimi contesti. Però bisognerà affrontarli con consapevolezza e competenza”.Il Giro d’Italia della CSR concluderà il suo tour ideale tra le migliori pratiche di responsabilità sociale d’impresa con l’appuntamento nazionale dell’undicesima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale previsto a Milano, in Bocconi, dal 4 al 6 ottobre 2023.

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