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Taranto, il primo parco eolico offshore d’Italia va verso il completamento

Completata l'installazione della prima delle 10 turbe di Beleolico. Nel Salento in arrivo un parco “galleggiante”

Taranto, il primo parco eolico offshore d’Italia va verso il completamento

La Puglia si conferma uno degli avamposti per i parchi eolici marini. Nel giro di qualche settimana sarà completato nelle acque di Taran

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La Puglia si conferma uno degli avamposti per i parchi eolici marini. Nel giro di qualche settimana sarà completato nelle acque di Taranto il primo parco eolico offshore italiano e del Mediterraneo. Nella mattinata del 6 febbraio, nell’area antistante il molo polisettoriale, è stata infatti completata l’installazione della prima turbina di Beleolico.

I tecnici hanno ultimato il posizionamento di tutte le componenti del primo aerogeneratore G07. Adesso si tratta di montare le altre 9 turbine. Tutto il progetto, chiamato Beolico, fa capo a Renexia, società del gruppo Toto.

«L’operazione appena conclusa – annuncia Renexia – rappresenta il primo passo del nostro Paese in un articolato percorso di transizione energetica, verso gli sfidanti obiettivi del nuovo Piano nazionale energetico (Pniec) che prevedono per l’Italia 114Gw di energia da fonti rinnovabili al 2030». Per Renexia, inoltre, «Taranto diviene il centro di partenza dell’energia del futuro, pulita e sostenibile, grazie al vento e al mare».

A settembre l’avvio della stretta finale

Il passaggio verso la stretta finale era cominciato lo scorso settembre con lo sbarco dei componenti e l’arrivo della nave cantiere MPI Resolution di Van Oord. Dopo l’infissione parziale nei fondali delle fondazioni monopalo (400 tonnellate di acciaio, 50 metri di lunghezza e 4,5 metri di diametro), l’assemblaggio dell’impianto, a 2 chilometri e mezzo dalla costa, ha riguardato l’installazione delle torri, suddivise in 4 segmenti. Successivamente è stata montata la prima turbina e infine, con un sistema di gru, le 3 pale. Quelle che gireranno spinte dal vento.

Il parco Beleolico avrà 10 turbine per una capacità complessiva di 30 Mw in grado di assicurare una produzione di oltre 58 mila MWh, pari al fabbisogno annuo di 60mila persone residenti a Taranto. In termini ambientali, afferma Renexia, vuol dire che, nell’arco dei 25 anni di vita prevista per l’impianto, ci sarà un risparmio di circa 730mila tonnellate di Co2. Le turbine sono di MingYang Smart Energy. Sono i più grandi produttori cinesi di turbine eoliche e con Taranto si sono aggiudicati la loro prima commessa in Europa.

Un investimento di 80 milioni, progetto partito nel 2008

L’investimento complessivo è di circa 80 milioni di euro. L’area di mare è di 131mila metri quadrati. Il progetto è nato nel 2008, ha ricevuto l’autorizzazione unica nel 2013, ha attraversato cambi societari prima di approdare a Renexia, ma anche scontri legali davanti alla giustizia amministrativa tra il Comune di Taranto e gli allora proponenti dell’iniziativa.

A 3 chilometri circa dal parco eolico, in prossimità della statale ionica 106, c’è la sottostazione elettrica che attraverso un cavidotto riverserà l’energia «verde» nella rete Terna e da qui verrà irradiata su larga scala. «Ma ci stiamo impegnando – ha affermato Riccardo Toto, direttore generale Renexia – per creare una filiera industriale intorno al parco. Vogliamo valorizzare le risorse imprenditoriali e professionali presenti nell’area di Taranto e far nascere una filiera italiana per la realizzazione e gestione di parchi eolici offshore».

Nel Salento in attesa un parco galleggiante

Se il parco di Taranto va verso l’ultimazione, nel Salento un altro, galleggiante però, attende di partire. È quello di Odra energia. Fa capo a Falck Renewables, attiva nella realtà industriale ed energetica italiana, e a BlueFloatEnergy, che ha esperienza nella tecnologia dell’eolico marino galleggiante. Presentato al ministero della Transizione ecologica, il progetto attraversa ora una fase di confronto col territorio che ha manifestato dubbi sull’impatto ambientale e visivo dell’insediamento energetico. L’area di mare coinvolta è quella che annovera località importanti turisticamente come Capo d’Otranto, Castro Marina, Tricase e Santa Maria di Leuca. Odra energia ha già dato un segno di apertura.

A fine 2021 ha annunciato di voler arretrare le pale dalla costa, posizionandole ad una distanza minima di 12,8 chilometri, il 30% in più rispetto a quanto previsto inizialmente. «L’allontanamento dalla costa – spiega la società investitrice – ha richiesto uno sforzo di riprogettazione tecnica e di revisione economica perché impatta sulla realizzazione, sull’esercizio e sulla manutenzione del parco eolico marino galleggiante». In questo modo, però, il parco eolico ridurrà ulteriormente il proprio impatto in termini di visuale. Odra energia vuole servire 1 milione di utenze domestiche.

Il nuovo parco eolico nel Salento determinerà una produzione annuale di energia stimata in circa 4 terawattora (TWh), pari al consumo di oltre un milione di utenze domestiche. Sarà evitata l’emissione in atmosfera di oltre 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno. L’insediamento si baserà su 90 turbine eoliche galleggianti per una capacità massima installata prevista pari a circa 1,3 GW. Le pale saranno collocate a una distanza dalla costa che varia da 12,8 chilometri a 24 chilometri.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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