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Trapianti: organi stampati in 3D potrebbero essere la nuova frontiera

Trapianti: organi stampati in 3D potrebbero essere la nuova frontiera

Il futuro dei trapianti potrebbe essere legato a una tecnologia molto simile alla stampa 3D: un team di medici, in collaborazione con un'azienda spe

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Il futuro dei trapianti potrebbe essere legato a una tecnologia molto simile alla stampa 3D: un team di medici, in collaborazione con un’azienda specializzata in medicina rigenerativa, ha infatti recentemente effettuato con successo l’innesto di un padiglione auricolare realizzato con questa tecnica su una paziente affetta da microtia.

La microtia è una malformazione congenita dell’orecchio esterno che comporta la parziale o totale mancanza di uno o due padiglioni auricolari. Viene solitamente trattata con l’impianto di un padiglione auricolare realizzato in materiale sintetico o in tessuto biologico prelevato dalla gabbia toracica del paziente. Ma oggi c’è una nuova frontiera.

BIO-INCHIOSTRO. La nuova tecnica prevede il prelievo di cellule dal tessuto dell’orecchio del paziente e la loro moltiplicazione in un normale ambiente di coltura. Il materiale così ottenuto viene utilizzato come la resina in una stampante 3D, che realizza il padiglione auricolare sulla base di un normale progetto tridimensionale.

Il padiglione viene quindi innestato sul paziente: una volta attecchito l’impianto rigenera la cartilagine come in normale tessuto ed è quindi destinato a durare tutta la vita, riducendo inoltre il rischio di crisi di rigetto.

La tecnologia è brevettata dalla 3DBio, che ha diffuso ben pochi dettagli sia sull’intervento che sui trial clinici effettuati fino a oggi.

FABBRICA DI ORGANI. Lo studio a corredo dovrebbe essere pubblicato a breve ed essere sottoposto a peer review (il processo di verifica di uno studio prima della pubblicazione: è effettuato da altri scienziati ed esperti che ne confermano la bontà).

L’azienda conta di sviluppare ulteriormente il proprio prodotto e, nel giro di qualche anno, di essere in grado di stampare per i trapianti dischi intervertebrali, nasi, menischi, cuffie dei rotatori e tessuto del seno. E non esclude, nel lungo periodo, di poter realizzare interi organi come fegato, reni o pancreas in grado di salvare la vita alle persone.

Fonte: Focus.it

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