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L’Italia entra nella top 5 dei supercomputer più potenti al mondo

Leonardo, realizzato da Atos e Nvidia presso il Tecnopolo di Bologna, è in grado di realizzare 250 trilioni di operazioni al secondo

L’Italia entra nella top 5 dei supercomputer più potenti al mondo

Con una capacità di 250 trilioni di operazioni al secondo, il supercomputer Leonardo del Tecnopolo di Bologna dovrebbe far salire l’Italia nella quint

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Con una capacità di 250 trilioni di operazioni al secondo, il supercomputer Leonardo del Tecnopolo di Bologna dovrebbe far salire l’Italia nella quinta posizione della classifica Top500 dei più potenti supercomputer al mondo.  La macchina, parte del progetto Euro Hpc (high performance computing) promosso dalla Commissione europea e partecipato da 32 Stati e aziende private, è gestita da  Cineca, il consorzio interuniversitario italiano per il calcolo automatico a cui aderiscono 67 università, 9 enti di ricerca, tre policlinici e il ministero dell’Istruzione, da cui è controllato.

Leonardo è costato circa 240 milioni di euro, provenienti da un finanziamento congiunto della Commissione europea, del ministero dell’Istruzione italiano e dei partner del progetto (l’Istituto nazionale di fisica nucleare, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste, Austria, Slovacchia, Slovenia e l’Ungheria). Una volta operativo, probabilmente entro la fine del 2022, avrà una potenza di calcolo dieci volte superiore al Marconi 100, l’attuale supercomputer di fascia alta di Cineca, presente alla ventunesima posizione della Top500.

Progettato, sviluppato, prodotto e testato in Europa, il supercomputer realizzato dalla Atos fornirà ai ricercatori italiani ed Euro Hpc una moderna infrastruttura in grado di assicurare le massime prestazioni per il calcolo, l’elaborazione dei dati, l’analisi dei dati ad alte prestazioni, l’intelligenza artificiale e lo sviluppo di modelli di machine learning. Con la sua capacità di calcolo da 250 trilioni di operazioni al secondo e 100 petabyte di archiviazione, consentirà di superare i limiti delle simulazioni tradizionali ed esplorare nuove applicazioni, accelerando la trasformazione e l’innovazione.

Il computer sorgerà nel Tecnopolo di Bologna, dove sono già arrivati circa la metà dei componenti necessari a realizzarlo. Si tratta di circa 5.000 server e157 rastrelliere (o rack, per l’installazione fisica dei componenti hardware), per un totale di 360 mila chili di peso, più centinaia di chilometri di cavi. Come cornice ai lavori e al progetto, lo scorso 19 luglio a Bologna è nato il Centro nazionale di supercalcolo (Csc), uno dei cinque centri previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per aumentare la capacita di ricerca e sviluppo del settore in Italia.

Fonte:  Wired.it

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