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Opere d’arte oniriche e surreali colorano di rosa le strade delle città: è “Take Over”, l’ultimo lavoro di Andrés Reisinger

Opere d’arte oniriche e surreali colorano di rosa le strade delle città: è “Take Over”, l’ultimo lavoro di Andrés Reisinger

Il buzz sui social è iniziato qualche giorno fa. Tutti a chiedersi: “Dove si trova quest’opera?” “In che orari è possibile vederla?”.

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Il buzz sui social è iniziato qualche giorno fa. Tutti a chiedersi: “Dove si trova quest’opera?” “In che orari è possibile vederla?”. “È vera o si tratta di un rendering?”. Sul feed Instagram dell’artista digitale e designer

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sono comparse infatti le immagini di negozi, palazzi, vetrine, completamente customizzate nel perfetto stile a cui ci ha abituati fin dall’inizio: spazi romantici, avvolgenti, ovattati ed extraordinary (chi non ricorda la Hortensia Armchair, la poltrona di petali osannata dai social diventata reale?), rivestiti con tessuti rosa drappeggiati (che tanto ricordano le opere monumentali di Christo e Jeanne-Claude), facciate ricoperte di pareti pelose, o con strati su strati di morbido tulle, per un risultato couture-building. Un mondo urbano surreale e bellissimo, svelato sui social, che prende il nome di “Take Over”.

Si tratta di una nuova serie di installazioni artistiche digitali che sfidano la nozione di “realtà”. Ancora una volta il talentuoso Reisinger – uno degli artisti digitali più ricercati del 21° secolo originario dell’Argentina e attualmente residente a Barcellona, dove ha sede anche il suo studio – ci porta, quasi surfando, in bilico tra le onde del regno fisico e digitale, proponendo una nuova e democratica comprensione delle loro possibili interazioni. Non ci sono più confini fisici geografici, perché questa nuova serie è una «rosea ed avvolgente esperienza nelle principali capitali internazionali di tutto il mondo».

Andrés Reisinger, “Take Over Tokyo”

Gli elementi-chiave dell’universo artistico di Reisinger, che ha inventato un vero e proprio genere, trasformando le opere d’arte 3D in un fenomeno virale, ci sono tutti: i colori pastello, le forme organiche e gli ambienti onirici. Così, ecco che alcuni dei quartieri più riconoscibili diventano protagonisti di una pièce teatrale, trasformandosi installazioni fluide, ispirate alle peculiarità di ogni città: Parigi si riveste di silhouette raffinate e minimaliste; New York è ricoperta da stravaganti e performanti rivestimenti; Londra, così vibrante ed eclettica, è uno strato di varie e diverse texturee; Tokyo è un’esplosione di maestose scenografie; Roma ritrova il suo allure in mantelli che ricordano il glamour di Cinecittà.

«Avete mai incontrato una gentildonna con una pelliccia rosa? È intrigante, un’esperienza visiva che preannuncia una sfilata di moda o qualche altro tipo di esperienza “reale”. Invece di seguire il coniglio bianco, seguite la signora rosa, in qualunque regno possa portarvi» Andrés Reisinger

Andrés Reisinger, “Take Over New York City”

Arte e tecnologia, regno fisico e digitale, ancora una volta viaggiano insieme. Tutto passa prima attraverso i social media, palcoscenico democratico per eccellenza, che per l’occasione diventano anche una sorta di piattaforma immobiliare. “Qual è l’indirizzo della mostra?”, scrivono curiosi gli utenti. Nasce un nuovo modo di sperimentare l’arte che chiama gli spettatori a partecipare, a mettere – e a mettersi – in discussione, a cercare di capire se queste meraviglie oniriche possano o meno essere considerate delle “vere” opere d’arte. Di sicuro c’è che quelle realizzare da Andrés Reisinger hanno attirato l’interesse di una pletora di collezionisti, marchi, gallerie d’arte e musei internazionali grazie a un lavoro per sua stessa definizione “non classificabile”. Un’estetica immediatamente riconoscibile, visionaria, in continua evoluzione.

Andrés Reisinger, “Take Over Paris”

Fonte: AD.it

 

 

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