L'agricoltura diventa sempre più attenta agli sprechi idrici e sensibile all'innovazione. L'isola di Pantelleria, grazie all'uso della tecnica dell'ar
L’agricoltura diventa sempre più attenta agli sprechi idrici e sensibile all’innovazione. L’isola di Pantelleria, grazie all’uso della tecnica dell’aridocoltura, utlizzando solo acqua piovana riesce a produrre uva e capperi, patrimonio dell’Unesco.
Il settore agricolo nell’ultimo decennio sta spingendo verso tecniche agricole salva risorse idriche per la salvaguardia del cosiddetto “oro blu”. Secondo la Coldiretti, in Italia il comparto agricolo non può considerarsi sprecone, poichè su oltre 12 milioni di ettari coltivati, solo 2,5 milioni di ettari sono irrigati. L’innovazione sta trovando sempre più spazio nei campi e viene in aiuto al risparmio idrico. Le tecnologie di micro irrigazione, che funzionano a basse pressioni, irrorano in prossimità delle piante permettendo un considerevole risparmio di acqua.
La Coldiretti rende noto che nelle aree del Sud Italia si sono sviluppati sistemi di “Aridocoltura“. Un esempio di progetto salva-acqua è l’isola di Pantelleria, che con la tecnica dell’ aridocoltura produce due prodotti famosi a livello mondiale, il cappero di Pantelleria e il moscato per il rinomato Passito di Pantelleria. L’isola pur non avendo acqua sorgiva sul suo territorio insulare, solo con l’utilizzo di acqua piovana è riuscita a coltivare importanti varietà e ad ottenere il riconoscimento Unesco grazie alla tecnica dell’aridocoltura.
Secondo la Coldiretti bisogna attuare un programma di salvaguardia delle risorse idriche, mirato a ridurre le perdite di trasporto e adduzione e che tenga conto dell’utilizzo di tecniche avanzate per gestire l’irrigazione di precisione e l’utilizzo di sistemi irrigui efficienti.
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