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L’ITALIA BALZA AL 45ESIMO POSTO NEI PAESI PIÙ AVANZATI PER ICT

L’ITALIA BALZA AL 45ESIMO POSTO NEI PAESI PIÙ AVANZATI PER ICT

ICT:  sorpresa, nell’era di Internet, l’Italia non è più fanalino di coda per sviluppo e competenze e anzi si piazza al 45esimo posto nella classifica

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ICTICT:  sorpresa, nell’era di Internet, l’Italia non è più fanalino di coda per sviluppo e competenze e anzi si piazza al 45esimo posto nella classifica dei paesi più avanzati per impatto economico derivante da investimenti nell’ICT (tecnologie della comunicazione ed informazione).

E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto del World Economic Forum, il Global Information Technology Report 2016, che misura il successo dei paesi nel creare le condizioni necessarie (tecnologicamente parlando) a promuovere un’economia e una societa’ digitalizzate. Dal rapporto si evince che il nostro paese è avanzato, rispetto all’anno scorso, di 10 posti nella classifica anche se restano alcune lacune, prima fra tutte il limitato accesso alla banda larga fissa. Al top ritroviamo Singapore che risulta così essere il posto al mondo piu’ avanzato dal punto di vista tecnologico, seguito dalla Finlandia, dalla Svezia, dalla Norvegia e dagli Usa. Tra i primi 10, ritroviamo anche i Paesi Bassi, la Svizzera, il Regno Unito, il Lussemburgo e il Giappone. Tornando all’Italia, il Wef osserva che negli ultimi anni il governo italiano ha varato una serie di misure volte a migliorare la fornitura di servizi on-line per i suoi cittadini e per creare un ambiente piu’ favorevole alla imprese innovative e alle start-up.

Purtuttavia, rileva il Wef, persistono dei vincoli tra cui la mancanza di capitale di rischio e le condizioni politico-economiche a livello globale. Vale a dire, se l’Italia si muove nella giusta direzione, guadagnando punti soprattutto grazie al contesto normativo, resta pero’ per altri aspetti al di sotto della media globale. Stiamo utilizzando la tecnologia in modo migliore per uso personale (37esimo posto), o anche per fare business (52esimo) e anche per comunicare a livello istituzionale (62esimo). Eppure, si sottolinea nel Rapporto, solo una minoranza degli italiani e’ collegata alla banda larga fissa: il numero e’ storicamente basso, ma il divario con le altre economie avanzate è aumentato negli ultimi anni visto che le connessioni ogni 100 persone e’ aumentato di meno del 10% (dal 21,9% al 23,5% nel 2014). Grazie ad una riorganizzazione del settore privato, e anche all’Agenda Digitale nazionale 2015, l’ICT del Paese però ha la possibilità di colmare questa lacuna e dovrà dimostrare di saper sfruttare questo momento positivo. Tra i mercati emergenti, la Russia resta stabile al 41esimo posto, la Cina avanza di 3 posti e si piazza al 59esimo. In ascesa il Sud Africa, che sale di 10 posti al 65esimo, mentre l’India arretra al 91esimo. Il Vecchio Continente resta tra quelli piu’ tecnologici: sette dei 10 paesi al top della classifica sono infatti europei. Ma con differenze molto marcate: ad esempio, la Grecia arretra al 70esimo posto (perdendo 4 posizioni) e peggio di cosi’, ritroviamo solo la Bosnia e l’Erzegovina al 97esimo. Stanno avanzando, a Est, alcuni paesi come la Repubblica Slovacca, la Polonia e la Repubblica Ceca.

 

fonte greensociety.it

 

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