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Draghi spinge su riaperture, chiesti al Cts protocolli meno rigidi

La protesta a Roma mentre il premier chiede al Cts "protocolli meno rigidi per ripartire"

Draghi spinge su riaperture, chiesti al Cts protocolli meno rigidi

La protesta di ‘Io Apro’ a Roma infiamma la piazza mentre il premier Mario Draghi spinge sulle riaperture per consentire al Paese, alle prese con l’em

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La protesta di ‘Io Apro’ a Roma infiamma la piazza mentre il premier Mario Draghi spinge sulle riaperture per consentire al Paese, alle prese con l’emergenza Covid e le varianti che accelerano la corsa del virus, di ripartire seppur gradualmente.

Il presidente del Consiglio sa bene, come ha detto lui stesso la settimana scorsa in conferenza stampa, che i veri ristori, quelli economicamente più vantaggiosi, sono le riaperture. Che devono avvenire sì in sicurezza – la condizione sine qua non per tirare su le saracinesche – ma anche essere economicamente vantaggiose. Per questo avrebbe chiesto al Cts, al lavoro sulle regole per riaprire quando sarà possibile farlo, di lavorare su protocolli ‘meno rigidi”.

A quanto apprende l’Adnkronos da autorevoli fonti di governo, il presidente del Consiglio ha infatti chiesto al Cts di lavorare su protocolli ‘meno rigidi’ per le aperture’. O meglio che tengano conto anche della sostenibilità di alcuni settori falcidiati dalla pandemia. Con una sorta di benchmark dei comparti più in affanno, per fissare delle asticelle, dei parametri – e in questo potrebbe essere coinvolto anche il Mef – che consentano di evitare delle aperture anti-economiche.

Insomma, la riapertura deve essere “sostenibile”, ”reale e non solo di facciata”, spiegano fonti di governo. E consentire effettivamente a chi rialza la saracinesca di poter ‘far cassa’. Tali criteri – resta la condizione sine qua non – dovranno garantire innanzitutto la salute dei cittadini.

Ove i rischi sanitari sono sotto controllo, per Draghi occorre osare di più. Si ragiona anche su questo. Il Cts potrebbe adottare una strategia di riapertura ‘step by step’, allentando le maglie man mano che la situazione epidemiologica lo consentirà e la campagna vaccinale sarà a buon punto.

Presto, molto presto, il numero di dosi somministrate entrerà a far parte dei parametri di cui tener conto per passare da una fascia di colore all’altra.

Fonte: www.quifinanza.it

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