Un risveglio decisamente brusco oggi per Banca Monte Paschi che dopo due sedute consecutive con il segno più, sta facendo i conti oggi con un pesante
Un risveglio decisamente brusco oggi per Banca Monte Paschi che dopo due sedute consecutive con il segno più, sta facendo i conti oggi con un pesante sell-off.
Banca Monte Paschi colpito dalle vendite con forti volumi di scambio
A dispetto degli spunti leggermente positivi offerti dagli indici di Piazza Affari, che pure hanno già ritracciato dai massimi toccati fino ad ora, Banca Monte Paschi finisce nel mirino dei venditori.
Non più tardi di ieri il titolo ha guadagnato lo 0,64%, ma oggi ha avviato da subito gli scambi in calo, accelerando bruscamente al ribasso.
Negli ultimi minuti Banca Monte Paschi viene fotografato a 1,201 euro, con un affondo del 4,07% alimentato da volumi scambio decisamente alti, basti pensare che a poco più di un’ora dall’avvio delle contrattazioni sono transitate sul mercato oltre 4,3 milioni di azioni, già ben al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a circa 3,7 milioni.
Banca MPS: terminata offerta azioni relativa a scissione ad Amco
Per spiegare questa pioggia di sell che si sta abbattendo oggi sul titolo dobbiamo fare necessariamente riferimento alle notizie arrivate nelle ultime ore da più fronti.
In primis, ieri a mercati chiusi si è appreso che è terminata l’offerta in opzione e prelazione rivolta agli azionisti di Banca Monte Paschi per l’acquisto di 15.481.959 azioni ordinarie della stessa, rappresentative dell’1,36% del capitale, su cui è stato esercitato il diritto di recesso, e di 8.883.843 azioni, rappresentative dello 0,78% del capitale della banca, su cui è stato esercitato il diritto di vendita.
L’offerta si inserisce all’operazione di scissione parziale non proporzionale di Banca Monte dei Paschi di Siena in favore di Amco, con attribuzione di opzione asimmetrica agli azionisti di Mps diversi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze
Banca MPS: collocato il 2,14% del capitale a sconto del 7,2%
Le azioni di Banca MPS oggetto del diritto di recesso o di vendita non collocate presso gli azionisti della banca sono pari a 24.373.208, corrispondenti a circa il 2,14% del capitale.
Queste azioni sono state collocate sul mercato tramite una procedura di accelerated book building, come spiegato dalla banca in una nota diffusa questa mattina prima dell’apertura di Piazza Affari.
Tutte le azioni residue sono state collocate sul mercato da Goldman Sachs a un prezzo unitario pari a 1,162 euro, che incorpora uno sconto del 7,2% rispetto al prezzo di chiusura di ieri pari a 1,252 euro.
In linea con la prassi di mercato, Mps ha assunto usuali impegni di lock-up aventi a oggetto le azioni proprie in portafogli per un periodo di 30 giorni decorrenti da oggi.
Il collocamento a sconto del 2,14% del capitale di Banca Monte Paschi non è l’unico motivo che spiega il netto calo accusato oggi dalle azioni.
Banca MPS: arriva lo sgambetto del M5S?
A pesare sull’andamento del titolo sono anche le indiscrezioni riportate da Reuters secondo cui il Movimento 5 Stelle sarebbe pronto a sbarrare la strada ai piani del Tesoro in direzione delle fusioni bancarie.
Stando a quanto riferisce l’agenzia di stampa, i grillini avrebbero stilato un emendamento per limitare la norma che il MEF intende adottare per favorire i deal tra le banche tramite la conversione delle DTA, ossia delle imposte differite, in crediti di imposta.
L’obiettivo del tesoro sarebbe quello di creare una misura ad hoc che vada a sterilizzare le ricadute negative sul patrimonio di Unicredit di un’eventuale operazione M&A con Banca Monte Paschi.
Banca MPS: emendamento M5S rischia di ritardare la privatizzazione
La mossa del Movimento 5 Stelle rischia dunque di far saltare i piani del Tesoro e ciò allontanerebbe anche dal sentiero della privatizzazione.
Come è noto lo Stato, principale azionista di Banca Monte Paschi con circa il 68% del capitale, deve uscire dall’istituto senese entro la fine del prossimo anno.
Nelle scorse settimane ci sono stati contatti con Unicredit per sondare la disponibilità ad una fusione con Banca Monte Paschi.
Un’operazione che però non piacere al Movimento 5 Stelle che invece pare più favorevole all’alternativa indicata dalla Fabi che vedrebbe la banca senese coinvolta in un’aggregazione a tre con Banca Carige e Banca Popolare di Bari.