Il Parlamento Europeo ha dato via libera al “Chips Act”, una legge con cui l’Unione Europea vuole garantire l’approvvigionamento dei semiconduttori all’interno dell’UE, potenziando la produzione e l’innovazione e stabilendo misure di emergenza contro le carenze.
La legge, presentata dalla Commissione nel febbraio 2022, è stata approvata dagli eurodeputati riuniti in sessione plenaria con 587 voti a favori, 10 contrari e 38 astensioni.
Il tema della resilienza delle supply chain europee è diventato ancora più cruciale dopo che la pandemia ha sottolineato l’elevata dipendenza dell’UE su alcune materie prime critiche tra cui, appunto, i semiconduttori.
Uno studio ha infatti rilevato che la quota dell’Europa nella capacità produttiva mondiale di semiconduttori è inferiore al 10%. La proposta legislativa mira a portarla al 20%.
Focus su investimenti e ricerca: che cosa prevede il Chips Act
La nuova legge, già concordata tra Parlamento e Consiglio, mira a creare un ambiente favorevole agli investimenti in chip in Europa, accelerando le procedure di autorizzazione e riconoscendo la loro importanza critica attraverso il cosiddetto “statuto di massima importanza nazionale”.
Anche le piccole e medie imprese beneficeranno di un maggiore sostegno, soprattutto nell’area della progettazione di chip, al fine di promuovere l’innovazione.
La legislazione sosterrà i progetti che incrementano la sicurezza dell’approvvigionamento dell’UE attirando investimenti e sviluppando la capacità produttiva.
Durante i colloqui con i rappresentanti del Consiglio, i deputati hanno ottenuto 3,3 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione relative ai chip.
Verrà inoltre creata una rete di centri di competenza per affrontare la carenza di competenze nell’UE e attrarre nuovi talenti per la ricerca, la progettazione e la produzione.
Un meccanismo di risposta alle crisi per affrontare i problemi di approvvigionamento
La legge prevede anche la creazione di un meccanismo di risposta alle crisi con cui la Commissione valuterà i rischi per la fornitura di semiconduttori nell’UE. Gli indicatori di allarme rapido negli Stati membri saranno utilizzati per attivare un allarme di carenza a livello europeo.
Questo meccanismo consentirà alla Commissione di attuare misure di emergenza, come dare priorità alla fornitura di prodotti particolarmente colpiti da una carenza o effettuare acquisti comuni per gli Stati membri.
Gli eurodeputati hanno ulteriormente migliorato lo schema introducendo uno strumento di mappatura che aiuterà a identificare le possibili strozzature di approvvigionamento. Queste misure saranno l’ultima risorsa in caso di crisi nel settore dei semiconduttori.
Il Parlamento ha inoltre appoggiato le disposizioni volte a rafforzare la cooperazione internazionale con i partner strategici e i diritti di proprietà intellettuale, per garantire vantaggi competitivi e protezione al settore dell’UE.
“L’Europa è pronta ad affrontare le sfide future dell’industria dei semiconduttori, dando priorità all’autonomia strategica, alla sicurezza e a un ambiente commerciale favorevole”, commenta Dan Nica, europarlamentare e relatore della legge.
“Con l’European Chips Act, intendiamo rafforzare la posizione dell’UE nel panorama mondiale dei semiconduttori e affrontare le vulnerabilità delle catene di approvvigionamento esposte alla pandemia. Vogliamo avere più influenza ed essere leader, perciò abbiamo stanziato 3,3 miliardi di euro per la ricerca e l’innovazione. Puntiamo a potenziare la capacità tecnologica e stiamo attuando misure per combattere le potenziali carenze”, aggiunge.
Dopo il via libera della Plenaria, il testo dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri europei per diventare legge.
Fonte: Innovationpost.it