Citato da Marco Terenzio Varrone (116-27 a.c.) ma in particolare da Lucio Giunio Columella (4-70 d.c.) al suo Lib.12 del "De Re Rusticae" era il "cani
Citato da Marco Terenzio Varrone (116-27 a.c.) ma in particolare da Lucio Giunio Columella (4-70 d.c.) al suo Lib.12 del “De Re Rusticae” era il “canis pastoralis” degli antichi romani. Rustico, maestoso, pelo completamente bianco da millenni guida e protegge le greggi durante la transumanza che per noi significa attraversare montagne, percorrere tratturi dagli Abruzzi fino al Tavoliere delle Puglie. Nel ‘300 lo ritroviamo nell’affresco della Natività di San Francesco ad Amatrice dipinto dal Lorenzini, nel ‘600 nei disegni di Luciano Della Rovere, allevato nel ‘900 dai Corsini di Firenze e dai Ghini Saracini di Siena è una nostra “”Eccellenza Assoluta “. Razza riconosciuta dall’ENCI fa parte delle razze da pastore a manto bianco europee come il Kuvaz od il Cane da Montagna dei Pirenei. Utilizzato anche all’estero dagli Stati Uniti, al Sud America fino all’Australia è la massima espressione di fedeltà e dedizione al lavoro della pastorizia. Nel quotidiano si confronta con i grandi predatori come lupi, orsi, rapaci. Ma è la “rappresentazione dell’ambiente”ovvero cosa significhi lavorare, operare, vivere nel pieno contesto del territorio senza modificarlo o stravolgerlo. Mandiamo alla scuola dei Maremmani Abruzzesi i novelli sostenitori della tutela ambientale. Hanno tutto da imparare #società.
A cura di Savino di Scanno