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Imprenditoria femminile: il Mise mette sul piatto 150 milioni

Via al rifinanziamento della misura che punta a sostenere creazione e sviluppo di micro e piccole società. Le domande a partire dal 24 marzo. Report trimestrale sulle startup innovative: a quota 14.077 le neo-società iscritte al Registro speciale imprese nel quarto trimestre 2021. Il 75,7% fornisce servizi tech

Imprenditoria femminile: il Mise mette sul piatto 150 milioni

Imprenditoria giovanile e femminile, ripartono gli incentivi. Riapre dal 24 marzo, alle ore 12, lo sportello per la presentazione delle domande di und

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Imprenditoria giovanile e femminile, ripartono gli incentivi. Riapre dal 24 marzo, alle ore 12, lo sportello per la presentazione delle domande di under35 e donne di tutte le età che vogliono avviare nuove imprese su tutto il territorio nazionale, attraverso agevolazioni con finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto. Lo stabilisce il decreto pubblicato dal ministero dello sviluppo economico che rifinanzia, con 150 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2022, la misura “Oltre Nuove imprese a tasso zero” che punta a sostenere la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese composte in prevalenza o totalmente da giovani tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di tutte le età.

Come funziona l’incentivo

L’agevolazione potrà essere richiesta da imprese che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo.

Con le risorse già stanziate dalla legge di bilancio, il Mise punta a sostenere le competenze e la creatività di giovani e donne che vogliono avviare nuove attività imprenditoriali e realizzare progetti innovativi”, dichiara il ministro Giancarlo Giorgetti che ha già stabilito di finanziare ulteriormente la linea di intervento dedicata nella misura  “Oltre Nuove imprese a tasso zero” al sostegno dell’imprenditoria femminile con 100 milioni di euro del Pnrr.

Il quadro italiano delle startup innovative

Nel quarto trimestre 2021 le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese risultano 14.077, con un capitale sociale in aumento rispetto al terzo trimestre (+24,5 milioni di euro, +2,68%), attestatosi in media a circa 65mila euro a impresa. Emerge dall’analisi trimestrale realizzata dal ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere e Mediocredito Centrale, secondo cui ”è evidente – si legge nel report – il processo di digitalizzazione in atto”. Il 75,7% delle startup fornisce infatti servizi alle imprese in specializzazioni digitali: 38,5% produzione di software e consulenza informatica, 14,3% attività di R&S e 8,9% attività dei servizi d’informazione.

Gli strumenti di sostegno

Uno dei principali strumenti di sostegno alle startup innovative continua ad essere il Fondo di Garanzia per le Pmi che, nel quarto trimestre 2021, ha gestito 746 operazioni per un totale di finanziamenti potenzialmente mobilitati nel trimestre intorno ai 150 milioni di euro.

Dal 2013 al 2021 le operazioni gestite dal Fondo sono 14.540, con un ammontare complessivo dei finanziamenti potenzialmente mobilitati che supera i 2,5 miliardi euro, mentre sono complessivamente 6.888 le startup innovative beneficiarie dei finanziamenti (numero inferiore a quello delle operazioni garantite perché alcune hanno ricevuto più di un prestito).

Il numero di startup innovative destinatarie di prestiti garantiti dal Fondo è cresciuto di circa 300 unità nell’ultimo trimestre del 2021: la durata media del finanziamento è di circa 60 mesi, mentre l’ammontare medio per singola operazione erogata è pari a 165 mila euro.

La quota “femminile” nelle startup

Guardando alla composizione delle compagini sociali le startup innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.854, il 13,2% del totale: incidenza nettamente inferiore rispetto al 20,8% osservato prendendo in esame l’universo delle neo-società di capitali.

Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 6.036, il 42,8% del totale: una quota anch’essa inferiore, seppur in minor misura, a quella fatta registrare dalle altre nuove società di capitali (45,0%).
Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.641, il 18,8% del totale. Si tratta di un dato di tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (15,4%).

Fonte: Corrierecomunicazione.it

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