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Bando borghi PNRR, ecco i progetti scelti dalle Regioni

I centri storici abbandonati diventeranno alberghi diffusi, centri di ricerca, RSA, residenze per smart workers. Entro il 15 marzo le candidature al Ministero della Cultura

Bando borghi PNRR, ecco i progetti scelti dalle Regioni

Entro il 15 marzo le Regioni dovranno presentare al Ministero della Cultura i progetti da candidare al Bando Borghi. Ci riferiamo, in particolare,

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Entro il 15 marzo le Regioni dovranno presentare al Ministero della Cultura i progetti da candidare al Bando Borghi.

Ci riferiamo, in particolare, alla Linea A del Bando Borghi pubblicato a dicembre 2021 in attuazione dell’Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che prevede la selezione di 21 borghi a rischio abbandono o abbandonati nei quali realizzare – con 20 milioni di euro ciascuno per un totale di 420 milioni – progetti pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica.

I progetti devono prevedere l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca, come ad esempio scuole o accademia di arti e dei mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, residenze sanitarie assistenziali (RSA) dove sviluppare anche programmi a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smart working e nomadi digitali.

Bando Borghi, i progetti pilota delle Regioni

La Regione Umbria ha ritenuto il progetto presentato dal Comune di Terni per il borgo di Cesi il più completo ed idoneo, nonché conforme ai requisiti di fattibilità e realizzabilità previsti dal PNRR. In seguito alla scelta, “si procederà in stretta collaborazione con il Comune di Terni al completamento degli adempimenti per trasmettere la candidatura al Ministero della Cultura entro il termine del 15 marzo” – ha spiegato l’Assessore regionale alla Riqualificazione urbana, Cultura e Turismo Paola Agabiti.

Anche la Regione Marche ha individuato il suo borgo pilota: quello di Montalto delle Marche, che, tra i 13 pervenuti, presenta il progetto più aderente agli obiettivi e ai criteri fissati dal Ministero. “La misura ministeriale – ha sottolineato l’assessore alla Cultura della Regione Marche Giorgia Latini – è in linea con la strategia regionale e con la legge regionale di sostegno alla riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici e allo sviluppo del turismo diffuso e sostenibile’ che mette a disposizione per un triennio 7,8 milioni di euro”.

La Regione Campania ha individuato il Comune di Sanza in provincia di Salerno. Il progetto “Sanza: Borgo dell’accoglienza” prevede, tra le altre cose, la realizzazione di una città-albergo e residenze co-working in un contesto di elevato interesse naturalistico e in posizione strategica per l’innesco di sinergie di sviluppo con importanti attrattori culturali e turistici della regione.

Il Friuli-Venezia Giulia ha scelto il progetto presentato dal Comune di Gorizia per borgo Castello. Nella decisione ha pesato anche l’impegno assunto in vista dell’appuntamento internazionale del 2025, quando, congiuntamente con Nova Gorica, Gorizia sarà Capitale europea della Cultura.

Bando borghi PNRR, ecco i progetti scelti dalle Regioni

Ci riferiamo, in particolare, alla Linea A del Bando Borghi pubblicato a dicembre 2021 in attuazione dell’Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che prevede la selezione di 21 borghi a rischio abbandono o abbandonati nei quali realizzare – con 20 milioni di euro ciascuno per un totale di 420 milioni – progetti pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica.

I progetti devono prevedere l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca, come ad esempio scuole o accademia di arti e dei mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, residenze sanitarie assistenziali (RSA) dove sviluppare anche programmi a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smart working e nomadi digitali.

Bando Borghi, i progetti pilota delle Regioni

La Regione Umbria ha ritenuto il progetto presentato dal Comune di Terni per il borgo di Cesi il più completo ed idoneo, nonché conforme ai requisiti di fattibilità e realizzabilità previsti dal PNRR. In seguito alla scelta, “si procederà in stretta collaborazione con il Comune di Terni al completamento degli adempimenti per trasmettere la candidatura al Ministero della Cultura entro il termine del 15 marzo” – ha spiegato l’Assessore regionale alla Riqualificazione urbana, Cultura e Turismo Paola Agabiti.

Anche la Regione Marche ha individuato il suo borgo pilota: quello di Montalto delle Marche, che, tra i 13 pervenuti, presenta il progetto più aderente agli obiettivi e ai criteri fissati dal Ministero. “La misura ministeriale – ha sottolineato l’assessore alla Cultura della Regione Marche Giorgia Latini – è in linea con la strategia regionale e con la legge regionale di sostegno alla riqualificazione e valorizzazione dei borghi e dei centri storici e allo sviluppo del turismo diffuso e sostenibile’ che mette a disposizione per un triennio 7,8 milioni di euro”.

La Regione Campania ha individuato il Comune di Sanza in provincia di Salerno. Il progetto “Sanza: Borgo dell’accoglienza” prevede, tra le altre cose, la realizzazione di una città-albergo e residenze co-working in un contesto di elevato interesse naturalistico e in posizione strategica per l’innesco di sinergie di sviluppo con importanti attrattori culturali e turistici della regione.

Il Friuli-Venezia Giulia ha scelto il progetto presentato dal Comune di Gorizia per borgo Castello. Nella decisione ha pesato anche l’impegno assunto in vista dell’appuntamento internazionale del 2025, quando, congiuntamente con Nova Gorica, Gorizia sarà Capitale europea della Cultura.

La Regione Lazio ha scelto Trevinano, borgo di 140 abitanti, frazione di Acquapendente, in provincia di Viterbo. Il progetto ‘Trevinano Re-Wind’ prevede di ricostruire il tessuto sociale nella sua complessità, dai giovani agli anziani, tenendo conto delle realtà imprenditoriali locali, di attivare percorsi di stage o corsi universitari tdi trasformare le case disabitate, in ‘albergo diffuso’ o in cohousing per anziani.

La Regione Sicilia ha scelto “A Cunziria” (La Conceria), borgo situato nel territorio del comune di Vizzini, in provincia di Catania, un antico borgo costituito da circa 40 edifici con al centro una chiesetta dedicata a Sant’Eligio.

La Regione Emilia-Romagna ha selezionato la proposta del Comune di Grizzana Morandi (Bologna) dal titolo “Da Campolo l’arte si fa Scola”. Il progetto riguarda il Borgo di Campolo (150 unità immobiliari di cui l’80% in abbandono) e prevede la creazione di start-up locali collegate alla Scuola di Alta Formazione Edile e del Restauro a Campolo, la Casa delle Arti di Scola, gli Studi per attività cinematografiche e audiovisive della Rocchetta Mattei. Gli attrattori culturali (il borgo medievale della Scola e il complesso monumentale liberty della Rocchetta Mattei) saranno valorizzati attraverso la creazione di un sistema di residenze e attività di formazione e occupazione.

In Calabria è stata scelta la cittadina di Gerace, in provincia di Reggio Calabria.

La regione Molise ha selezionato il Comune di Pietrabbondante (IS), borgo di poco più di 600 abitanti che conta tra le 20 e le 25mila presenze turistiche ogni anno nella sola area archeologica. Area che il progetto intende valorizzare e trasformare in opportunità per i cittadini ma soprattutto per i giovani.

La Regione Piemonte aveva deciso di puntare sul complesso monumentale di Stupinigi, Patrimonio Unesco, con la Palazzina di Caccia e il borgo che la circonda. La decisione ha però suscitato le proteste degli amministratori dei piccoli comuni e i dubbi del Ministero della Cultura sulla coerenza rispetto al bando. La soluzione individuata dal Ministero porterà ad un extra-finanziamento: Stupinigi godrà di risorse nazionali per la sua valorizzazione e il Piemonte individuerà un borgo da candidare al Bando Borghi a valere sul PNRR.

L’Alto Adige propone il comune di Stelvio, il cui agglomerato romanico conta appena 421 abitanti. Il progetto prevede spazi di coworking, la conversione del negozio del villaggio in un centro servizi, un museo diffuso, investimenti nell’agricoltura e residenze per artisti.

Il Trentino invece si propone con il comune di Palù del Fersina-Palai en Bersntol e la val dei Mòcheni. La proposta prevede un insieme di azioni, dalla valorizzazione del paesaggio alla riqualificazione degli edifici, passando per l’impulso sui temi della mobilità sostenibile, della digitalizzazione, del turismo e delle attività outdoor”.

La Regione Puglia ha scelto Accadia (FG), tra i 15 in lizza. Il Comune ha candidato il medievale Rione Fossi, un quartiere di interesse storico che si affaccia sui Monti Dauni, nel quale nascerà un albergo diffuso, una scuola internazionale e un hub per ospitare grandi eventi.

In Toscana ha vinto la proposta del Comune di Cavriglia, che ha candidato Castelnuovo dei Sabbioni, borgo abbandonato che si affaccia sul lago di San Cipriano, uno dei paesi fantasma più intriganti della Toscana con una storia travagliata che va dall’eccidio nazista del ’44 allo spopolamento per rischio crolli. Il progetto prevede due musei, spazi pubblici rigenerati, giardini, luoghi della memoria, residenze turistiche come un albergo diffuso, residenze private e specializzate, una casa dell’arte contemporanea, residenze per artisti, botteghe commerciali ed artigianali, abitazioni dedicate al social housing ed ai giovani.

La Valle d’Aosta proporrà Fontainemore, paesino della valle del fiume Lys che non arriva a 450 abitanti. Il borgo di Boure de Gris sarà interessato da un progetto di recupero finalizzato a coniugare la vocazione agricola e turistico-ricettiva della località montana con quella più quotidiana e inclusiva di un borgo residenziale, creando quei servizi necessari per lo sviluppo.

Il Veneto sarà rappresentato dal Borgo storico delle Terme di Recoaro con un progetto che, grazie ad un intervento di rigenerazione urbana, potrà contenere lo spopolamento e dare un impulso forte al rilancio dell’attività economica tradizionale.

Per l’Abruzzo il borgo prescelto è Rocca Calascio con il suo castello, il più fotografato d’Italia e visitato da centomila persone l’anno. La proposta progettuale prevede la realizzazione di un polo della cultura, di un albergo diffuso negli immobili abbandonati, un’area per il campeggio e la sosta dei cavalli lungo il percorso dell’ippovia.

Fonte: Edilportale.it

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