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Barbieri & Tarozzi Holding lancia un’opa su Siti a 3,55 euro, obiettivo il delisting

Il corrispettivo dell'offerta, da parte della holding che detiene già il 74,68% del capitale dell'azienda, comprende un premio pari al 31% rispetto al prezzo del 17 dicembre. Qualora con l'offerta non si arrivasse al delisting, è prevista la fusione per incorporazione. Il titolo schizza, ma resta sotto il prezzo offerto

Barbieri & Tarozzi Holding lancia un’opa su Siti a 3,55 euro, obiettivo il delisting

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Barbieri & Tarozzi Holding è pronta a promuovere un’opa volontaria su Siti, la società quotata sul segmento Egm di Borsa Italiana e attiva nella produzione di impianti completi a servizio dell’industria ceramica mondiale. Stando a quanto comunicato dal gruppo, l’operazione è finalizzata al delisting e il corrispettivo dell’offerta, da parte della holding che detiene già il 74,68% del capitale dell’azienda, è pari a 3,55 euro per ciascuna azione.

“In particolare, mediante l’offerta e il delisting, l’offerente intende rendere possibile un efficientamento dell’emittente finalizzato all’ulteriore rafforzamento dello stesso, operazione più facilmente perseguibile a seguito del delisting delle azioni, grazie alla conseguente maggiore flessibilità operativa e organizzativa di Siti”, ha spiegato Barbieri & Tarozzi Holding. Qualora con l’offerta non si arrivasse al delisting, la hoding si riserva la facoltà di conseguire l’obiettivo della revoca della quotazione tramite ulteriori mezzi, tra cui la fusione per incorporazione. Il periodo di adesione all’offerta avrà una durata compresa tra un minimo di quindici giorni e un massimo di quaranta, salvo proroga nei limiti consentiti.

In occasione della pubblicazione degli ultimi conti semestrali il management di Siti B&T Group aveva segnalato che l’andamento del mercato e la raccolta degli ordini evidenziava un trend di crescita. L’azienda ha, infatti, terminato i primi sei mesi dell’esercizio con ricavi netti pari a 81,65 milioni di euro, in crescita del 71,7% rispetto ai 47,54 milioni ottenuti nei primi sei mesi dello scorso anno, e una perdita netta di 2,2 milioni di euro rispetto al rosso di 7,35 milioni dei primi sei mesi del 2020. A fine giugno scorso, inoltre, l’indebitamento netto era salito a 75,06 milioni di euro dai 54,85 milioni di inizio anno, aumento fisiologico dovuto al sostegno del capitale di funzionamento per la produzione degli ordini che avrebbero dovuto essere consegnati e fatturati nel secondo semestre.

Fonte: Milanofinanza.it

 

 

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