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General Motors carica Stellantis, la jv Acc apre la porta a un quarto investitore

Il colosso Usa ha alzato l'outlook 2021 e vede miglioramenti per quanto riguarda la carenza di semiconduttori nella seconda parte del 2022. Acc, società partecipata da Stellantis, TotalEnergies e Daimler, non ha escluso la possibilità di coinvolgere un quarto azionista. Calo delle immatricolazioni a novembre in Italia, Francia, Spagna e Usa atteso. Bestinver: le indagini in Germania sui motori diesel di Peugeot e Citroen un rischio potenziale, ma il rating resta buy

General Motors carica Stellantis, la jv Acc apre la porta a un quarto investitore

n una giornata storta per i titoli tecnologici a causa di Apple e per il mercato in generale (-0,88% l'indice Ftse Mib) spicca contro corrente il +0,8

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n una giornata storta per i titoli tecnologici a causa di Apple e per il mercato in generale (-0,88% l’indice Ftse Mib) spicca contro corrente il +0,88% a 16,14 euro di Stellantis, nonostante le immatricolazioni in Francia (-5% anno su anno), Italia (-25% anno su anno) e Spagna (-12% anno su anno) in calo a novembre per gli impatti sulla produzione della mancanza di chip ma stabili mese su mese.

Ad alimentare gli acquisti sul titolo Stellantis è il competitor General Motors che ha alzato l’outlook 2021. Ieri sera, dopo la chiusura delle borse europee, il colosso dell’auto Usa ha, infatti, aggiornato la stima sull’ebit adjusted a 14 miliardi di dollari rispetto a 11,5-13,5 miliardi previsti in precedenza. Merito della forte domanda dei consumatori, dei prezzi elevati per i nuovi veicoli e di una maggior stabilità nelle forniture di semiconduttori.

Inoltre, notizia fresca di oggi Acc, società partecipata da Stellantis, TotalEnergies e Daimler, ha detto che non esclude la possibilità di coinvolgere un quarto azionista, aggiungendo, però, che non si sta muovendo nulla in questa direzione al momento. Al contempo, il ceo di Acc, Yann Vincent, ha detto all’agenzia Reuters che le trattative sulla gigafactory italiana di Stellantis sono ancora in corso.

La situazione di carenza di semiconduttori non è attesa risolversi completamente nel 2022 con miglioramenti, però, dalla seconda parte dell’anno. Con General Motors il gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa condivide la posizione di leadership sul mercato americano soprattutto nei segmenti più profittevoli: suv e pickup.

Stellantis deriva circa il 60% dell’ebit adjusted dal Nord America (General Motors è quasi unicamente esposta a questo mercato). A proposito del mercato a stelle e strisce a novembre la SAAR, il dato annualizzato destagionalizzato delle vendite di auto nel mercato Usa (che per Stellantis rappresenta la stragrande maggioranza dei volumi del nord America e il 31% dei volumi del gruppo nel 2020) è calata del 17% anno su anno a 12,86 milioni (-25% rispetto al 2019), portando il totale da inizio anno a 15,16 milioni (+6% anno su anno e -10% rispetto al 2019).

Mentre in Italia a novembre il mercato auto (il 9% circa dei volumi di Stellantis) è sceso del 25% anno su anno a 105mila veicoli, nonostante un giorno lavorativo in più, il 31% sotto il livello del 2019 (+9% da inizio anno a 1,37 milioni, ovvero il 23% inferiore al 2019). Stellantis ha sottoperformato il mercato italiano con -33% anno su anno a 36,5mila unità (+6% da inizio anno a 520mila) e una quota di mercato pari al 34,9% contro il 39,47%. a inizio anno la quota di mercato del gruppo in Italia è pari al 37,89%.

“Il calo su tutti i mercati è principalmente imputabile al noto shortage di semiconduttori, leggermente peggiore rispetto alle attese. Riteniamo che buona parte di questi minori volumi venga compensata dall’effetto prezzo/mix”, ha commentato stamani Equita Sim (rating buy e target price a 22,6 euro confermati sul titolo). Comunque, “l’andamento delle vendite di auto di novembre ha sì mostrato un’altra performance negativa su base annua, ma in aumento rispetto al calo a doppia cifra registrato a settembre e a ottobre”, ha osservato Mediobanca Securities secondo cui la visibilità sull’industria automobilistica è piuttosto limitata.

Di recente Faurecia ha ridotto la sua guidance 2021 riflettendo le aspettative inferiori di IHS Markit sulla produzione globale di auto quest’anno. Come commentato dai principali player del settore automobilistico, la carenza di chip dovrebbe impattare sul quarto trimestre così come sulla prima metà del 2022, mentre un potenziale recupero dovrebbe registrarsi nel secondo semestre del prossimo anno.

Pur essendo negativi, Intesa Sanpaolo (buy e target price a 24,1 euro) non è particolarmente sorpresa da questi dati: “continuiamo a considerare gli obiettivi di fine anno del gruppo come realizzabili grazie al solido mix di prezzi, al lancio di nuovi modelli in Nord America e, ultimo ma non meno importante, all’attuazione delle sinergie grazie alle quali Stellantis dovrebbe essere in grado di migliorare la sua produttività futura, quindi compensando parzialmente l’aumento dei costi legati alla strategia di elettrificazione.

Da segnalare, infine, che ieri durante una conferenza organizzata da Reuters, il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha dichiarato che la transizione all’elettrico minaccia posti di lavoro e la qualità dei veicoli in seguito agli elevati costi (fino al 50% più elevati per un’auto elettrica rispetto a un veicolo con motore a combustione). I limiti proposti dall’Ue, che di fatto vieterebbero la vendita di auto con motore a combustione dal 2035, stanno spingendo l’industria al limite, mentre ogni anticipazione rappresenterebbe un ulteriore pericolo. D’altro canto, il gruppo potrebbe raggiungere il target di 5 miliardi di euro di sinergie derivanti dalla fusione con Psa in anticipo rispetto a quanto atteso (80% entro il quarto anno).

Si ricorda che Stellantis si è impegnata a investire 30 miliardi di euro fino al 2025 nell’elettrificazione e nei software, compresi gli investimenti in joint venture, mantenendo un’efficienza di investimento del 30% migliore della media del settore; punta ad avere oltre il 70% delle vendite in Europa e oltre il 40% negli Stati Uniti con veicoli a basse emissioni entro il 2030; mira a raggiungere un margine operativo adjusted sostenibile e a due cifre nel medio termine (2026). “Nonostante i progressi di stellantis sul fronte bev, Tavares ha chiaramente esortato i politici ad allentare la pressione sull’elettrificazione accelerata, ritenuta troppo costosa per gli Oem e i loro clienti; ha anche accennato al fatto che alcuni Oem potrebbero alla fine fallire sotto questa incredibile pressione”, ha osservato Banca Akros (rating buy e target price a 22 euro). A parte la tedesca Volkswagen, “il resto dell’industria vorrebbe seguire un processo più progressivo; spetta alla politica decidere”.

Comunque, “le dichiarazioni di Tavares non sono nuove, a nostro avviso, e vogliono essere un messaggio ai governi affinché tengano conto degli impatti negativi del cambiamento tecnologico sul settore automobilistico”, ha detto, invece, Bestinver Securities, citando le indagini in Germania sui motori diesel di Peugeot e Citroen che potrebbero essere stati truccati per eludere i limiti di emissione. Finora, nessun sospetto è stato identificato. “Le indagini in Germania sui motori diesel di Peugeot e Citroen rappresentano un rischio potenziale, ma non ci aspettiamo in ogni caso impatti importanti sul gruppo”, ha concluso Bestinver, convinto che l’efficacia nell’esecuzione delle sinergie dimostrata nel primo semestre di quest’anno contribuirà a ridurre il gap di valutazione di Stellantis rispetto al settore. Da qui la conferma del rating buy sul titolo (target price in revisione). Stellantis terrà un Software Day il prossimo 7 dicembre.

Fonte: Milano Finanza

 

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