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Bangladesh: gli equipaggiamenti militari cinesi

Bangladesh: gli equipaggiamenti militari cinesi

Il Bangladesh sembrerebbe non soddisfatto della qualità delle forniture militari ricevute da Pechino. La Cina utilizza lo strumento della fornitura d

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Il Bangladesh sembrerebbe non soddisfatto della qualità delle forniture militari ricevute da Pechino.

La Cina utilizza lo strumento della fornitura di armamenti come instrumentum regni in Asia, ovvero cerca di vincolare alcuni paesi con dipendenza militare. Tuttavia, proprio la bassa qualità degli equipaggiamenti prodotti, inferiori agli standard occidentali, sembrerebbe minare tale progetto.

Ne è un esempio il Bangladesh, le cui Forze Armate, vengono rifornite con equipaggiamenti costruiti in Cina.

Dopo una guerra con il Pakistan, nel 1971, il Bangladesh ottenne l’indipendenza. Per mantenerla necessitava di potenziare il proprio strumento militare. Vista la situazione economica tutt’altro che florida, Dhaka fu costretta a rivolgersi ai cinesi, i quali praticavano prezzi assai più vantaggiosi rispetto agli occidentali. Per questo motivo l’Esercito acquisì armi leggere, artiglieria e mezzi corazzati prodotti (più che altro copiati) dalla Norinco.

Attualmente, il governo di Dhaka è impegnato in un programma di aggiornamento della componente corazzata. Nel 2011, infatti, ha acquisto il carro cinese MBT-2000, costruito dalla Norinco partendo da carro Type 90-IIM, inoltre sta aggiornando 170 carri Type 59 allo standard Type 59G. Mentre più recentemente hanno modificato la flotta di Type 69 allo standard Type 69IIG.

Per modernizzare l’artiglieria, sostituendo i pezzi di fabbricazione cinese, l’Esercito ha acquisito il semovente ruotato serbo da 155/52 mm Nora B-52.

La Cina ha fornito al Bangladesh equipaggiamenti per la Difesa per un valore complessivo di 3 miliardi di dollari nel periodo 2011-2020. Pechino è anche in procinto di creare un centro di manutenzione, riparazione e revisione (MRO) e una base sottomarina in Bangladesh. La base navale, situata nelle vicinanze del villaggio di Magnama nella provincia di Cox’s Bazar, assumerà una valenza strategica di altissimo valore, in quanto si troverà a circa 70 km dal confine con il Myanmar, nell’area di Pekua Upazila prospiciente il canale Kutubdia. Tutto ciò è probabilmente legato all’acquisto, da parte della Marina di Dhaka, di due sottomarini cinesi classe Ming (Type 035G).

Di recente, l’Esercito del Bangladesh ha espresso il proprio disappunto per la fornitura di munizioni per carri armati da parte della Norinco rifiutandole in quanto non sottoposte a test di collaudo.

La China Precision Machinery Import Export Company (CPMIEC), aveva inoltre fornito al Bangladesh alcune attrezzature relative ai missili superficie-aria HQ-7 a corto raggio.

Tuttavia sono stati segnalati diversi problemi per quanto concerne i veicoli da trasporto e i missili, tra cui il motore, il sistema di comunicazione e il dispositivo di guida a infrarossi.

Anche la Marina del Bangladesh si è detta insoddisfatta dei radar forniti dalla China Shipbuilding & Offshore International.

Il rallentamento dell’economia cinese, con conseguente abbassamento della crescita negli ultimi due anni (il FMI ha fissato la crescita della Cina al 3,3% nel 2022, il risultato più basso degli ultimi 40 anni) indicano che l’apparato industriale di Pechino non è in buone condizioni.

Ciò evidentemente influisce anche sulla qualità (comunque mai stata elevata) della produzione di equipaggiamenti militari.

Fonte: Difesaonline.it

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