HomeHabit & Renewable Energies

10 record positivi sull’energia che hanno segnato il 2016

10 record positivi sull’energia che hanno segnato il 2016

Il 2016 è l’anno della riscossa del solare e della débâcle del carbone. I grandi come Google e il filantropo Bill Gates investono sulle rinnovabili.

Cos’è la “EU Taxonomy”? Cataloga le attività in base alla sostenibilità
In Oman si cerca la soluzione finale contro l’effetto serra
Efficienza energetica, l’Italia conferma la propria leadership

Il 2016 è l’anno della riscossa del solare e della débâcle del carbone. I grandi come Google e il filantropo Bill Gates investono sulle rinnovabili. Ecco i 10 record dell’anno.

Dopo l’Accordo di Parigi sembra che il mondo, un po’ meno i governi, si sia reso conto che puntare sulle rinnovabili sia un investimento economicamente vantaggioso, oltre che necessario per contenere i cambiamenti climatici. Il 2016 è stato senza dubbio l’anno in cui un cambio di marcia verso un sistema energetico fondato sulle rinnovabili si è dimostrato possibile, anche dal punto di vista economico. Le ultime analisi hanno evidenziato come il carbone sia ormai meno conveniente delle rinnovabili. Ma la strada è tutt’altro che in discesa, lo evidenzia la vittoria di Donald Trump e la continua pressione delle lobby dei petrolieri che faranno di tutto per arrestare questo processo.

I 10 record positivi che hanno segnato questo 2016 nel settore dell’energia dimostrano che la macchina è avviata e non si può fermare.

1 Solare più economico del carbone

Secondo Climatescope, l’ultimo rapporto pubblicato da Bloomberg New Energy Finance, il fotovoltaico è la fonte rinnovabile più economica a livello globale e in grado di competere con le fonti fossili, soprattutto carbone e gas. L’energia elettrica prodotta da solare ha superato anche l’eolico in termini di convenienza economica. A determinare il sorpasso sono state la caduta dei prezzi dei pannelli e la crescita di nuove installazioni nei Paesi emergenti, in particolare Cina e India.

2 L’addio al carbone di Paesi Bassi, Canada e lo stop di Cina e India

I Paesi Bassi chiudono con il carbone. Il 15 settembre il parlamento olandese ha approvato un documento in cui si chiede al governo di adottare un obiettivo del 55 per cento nella riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030. Un traguardo che non potrà essere raggiunto senza la chiusura di tutte e cinque le centrali a carbone attualmente in funzione nel paese.

Il Canada entro il 2030 uscirà dal carbone con l’obiettivo di arrivare a coprire il 90 per cento della domanda energetica con fonti sostenibili di energia. Inoltre, entro il 2025 il Governo federale canadese si impegnerà a utilizzare solo energia da fonti rinnovabili negli edifici pubblici federali e in quelli militari.

La Cina blocca la costruzione delle centrali a carbone e chiude un migliaio di miniere. Lo stop arriva dalle autorità cinesi, che avrebbero deciso di fermare la costruzione di almeno 30 nuove centrali a carbone, 10 di queste erano già in costruzione.

Anche l’India vieta la costruzione di nuove centrali a carbone, fatta eccezione per quelle già in costruzione, a partire dal 2022. Il governo di Nuova Delhi punterà su eolico e solare.

3 Google consumerà solo energia rinnovabile

Google ha annunciato che dal 2017 l’intera società – data center e uffici – utilizzerà solo energia rinnovabile. Oggi il numero uno di Mountain View è il più grande acquirente di energia rinnovabile al mondo, con 2,6 gigawatt tra energia eolica e solare. Google ha investito 3,5 miliardi di dollari in circa 20 nuovi progetti di impianti sparsi nel mondo, dal Cile alla Svezia.

4 Bill Gates & Co. investono 1 miliardo di dollari in rinnovabili

Bill Gates, Jezz Bezos, Richard Branson e Jack Ma, con un miliardo di dollari, hanno dato il via al più grande fondo di investimento in tecnologie verdi oggi esistente, il Breakthrough energy ventures fund. Il nuovo fondo, della durata di 20 anni, prevede investimenti nel settore energetico, tra cui la generazione e lo stoccaggio di energia elettrica, il trasporto, il consumo da parte del sistema industriale e agricolo e l’efficienza energetica.

5 Il movimento Divest raggiunge quota 5mila miliardi di dollari

Gli asset di chi ha disinvestito dai combustibili fossili hanno raggiunto quota 5mila miliardi di dollari. Divest è un movimento che ha coinvolto 688 investitori istituzionali e 58.399 risparmiatori, in 76 paesi. Per contro gli investimenti nelle rinnovabili continuano a crescere, toccando i 329 miliardi di dollari, ma non solo: investitori e risparmiatori, che gestiscono complessivamente 1.300 miliardi di dollari, si sono ad oggi impegnati a disinvestire dai combustibili fossili e re-investire gli stessi capitali in fonti rinnovabili, efficienza energetica, tecnologie pulite.

6 Efficienza energetica un mercato da 221 miliardi di dollari

Anche gli investimenti in efficienza energetica stanno aumentando. L’Agenzia internazionale dell’energia nel 2016 ha stimato che, a livello globale, lo scorso anno sono stati collocati nel mercato dell’efficienza 221 miliardi di dollari, in crescita del 6 per cento rispetto all’anno precedente. Una cifra di due terzi maggiore rispetto a quanto si è investito nella produzione di energia convenzionale e che, sulla base delle stime dell’Aie, è destinata a crescere ancora nei prossimi anni. Nel rapporto pubblicato nel 2016, l’Agenzia sostiene che l’ottimizzazione di impianti, veicoli etc. ha permesso di lasciare sotto terra 870 milioni di barili di petrolio, 205 milioni di tonnellate di carbone e 224 miliardi di metri cubi di gas naturale.

7 In India l’impianto fotovoltaico più grande al mondo

In India, nello stato di Tamil Nadu, a sud del Paese, è entrata in funzione la più grande centrale elettrica solare del mondo, realizzata dalla società mineraria Adani Green Energy Ltd. L’impianto, da 648 megawatt che si estende su oltre mille ettari, fornirà energia elettrica a 300mila abitazioni. Per realizzarlo sono serviti 25 milioni di moduli fotovoltaici collegati a 576 inverter, 154 trasformatori e 6mila chilometri di cavi. Per riuscire a completare il progetto in soli otto mesi sono stati impiegati 8.500 lavoratori, con turni di lavoro 24 su 24, installando mediamente ogni giorno 11 megawatt. Un investimento da 679 milioni di dollari.

8 Negli Usa il primo impianto eolico offshore

Il 12 dicembre scorso è stato inaugurato il primo parco eolico off-shore americano, il Rhode Island Block Island, nell’Oceano Atlantico, realizzato dalla Deepwater Wind. Un impianto con cinque turbine da 30 megawatt che genererà energia sufficiente a illuminare 17.000 abitazioni. Due anni di lavoro conclusi in-time e on-budget, con più di 300 lavoratori locali impiegati. Ora sono in programma altri due impianti eolici offshore, uno da 90 megawatt a Long Island, New York e un altro da 120 megawatt nel Maryland. Con Obama gli Usa hanno programmato di installare 86 gigawatt di eolico offshore entro il 2050 e ridurre le emissioni di CO2 dell’1,8 per cento.

9 Italia prima al mondo per utilizzo di energia solare

Secondo il rapporto “Snapshot of Global PV Markets” dell’Agenzia internazionale dell’energia l’Italia si trova al primo posto nella classifica dei paesi con il maggior contributo di energia solare fotovoltaica alla domanda di energia, con un 8 per cento, seguita dalla Grecia (7,4 per cento) e dalla Germania (7,1 per cento). Il fotovoltaico sta vivendo un periodo di boom grazie alla sua crescita costante negli ultimi 10 anni: da 1,4 GW del 2005 a 16,6 GW del 2010, per arrivare ai 50 GW di oggi.

10 In Francia inaugurata la prima strada solare

Il ministro francese dell’Ambiente Ségolène Royal ha inaugurato il 22 dicembre in Normandia il primo chilometro di strada solare, realizzato con il nuovo asfalto a base di pannelli fotovoltaici in grado di resistere agli urti e al passaggio di mezzi pesanti come i tir. Il governo francese intende ricoprire 1000 chilometri di strade con pannelli fotovoltaici nei prossimi cinque anni, per fornire energia elettrica a milioni di francesi. Un chilometro di strada “solarizzata” sarebbe in grado di produrre l’elettricità necessaria per garantire l’illuminazione pubblica di una cittadina di 5000 abitanti, mentre una volta completato, il progetto potrebbe coprire l’8 per cento della domanda di elettricità dei francesi.

lifegate.it

Commenti