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Spreco alimentare: approvata in via definitiva la (poco coraggiosa) legge italiana. Ecco le novità

Spreco alimentare: approvata in via definitiva la (poco coraggiosa) legge italiana. Ecco le novità

Approvata in via definitiva al Senato la legge anti spreco alimentare. Così facendo l’Italia diventa il secondo Paese, dopo la Francia, a dotarsi

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Approvata in via definitiva al Senato la legge anti spreco alimentare. Così facendo l’Italia diventa il secondo Paese, dopo la Francia, a dotarsi di una legge che mira a ridurre lo spreco di cibo ancora commestibile, troppo spesso gettato al macero per malcostume o troppa burocrazia. L’approvazione della legge, passata nel marzo scorso al voto della Camera, è stata accolta positivamente, ma lascia comunque l’amaro in bocca.

L’impostazione diversa rispetto all’omologa francese ne limita le capacità di impatto. La legge italiana, infatti, è molto meno corraggiosa di quella francese che ha reso obbligatoria la donazione per i grandi supermercati del cibo ancora commestibile imponendo anche pesanti sanzioni e pene detentive per quelli che gettano il cibo nelle discariche o negli inceneritori. La legge italiana, al contrario, si basa su incentivi e bonus che intendono favorire il riciclo del cibo ancora commestibile, lasciando, però, ai grandi supermercati la facoltà di scegliere cosa fare dei prodotti. La legge italiana mira a favorire le buone pratiche, senza introdurre alcun obbligo per i supermercati. Vediamo meglio cosa prevede la legge italiana contro lo spreco alimentare.

Cosa prevede la legge anti-spreco alimentare

La prima novità riguarda gli incentivi di carattere finanziario e tributario per coloro che evitano lo spreco di cibo. Per le imprese economiche (bar, ristoranti, supermercati) che donano il cibo ancora commestibile il Comune potrà prevedere una riduzione della tassa sui rifiuti “proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione”.

Oltre agli incentivi la legge anti spreco prevede anche forme di semplificazione burocratica per tutti quegli attori interessati a riciclare, ma che incontrano molte difficoltà a causa delle farraginose regole italiane. Prima della legge, infatti, per regalare il cibo in scadenza era obbligatorio fare una dichiarazione preventiva che indicasse 5 giorni prima destinatario e cibo da regalare. Con la legge anti spreco alimentare, invece, sarà sufficiente fare un resoconto a fine mese dei prodotti regalati e dei soggetti beneficiari.

Le legge potenzia anche il ruolo del tavolo indigenti del MIPAAF (Ministero della politiche agricole, alimentari e forestali) che ha già avviato un’attività di recupero del cibo sprecato da donare ad enti caritatevoli. Le legge stanzia i primi 2 milioni di euro (del piano complessivo da 10 milioni) per l’acquisto di alimenati da destinare alle persone in difficoltà.

Poi viene istituito un altro fondo, con dotazione di un milioni di euro all’anno per il prossimo triennio per finanziare progetti innovativi per il riciclo e riuso di cibo ancora commestibile e sul packaging intelligente antispreco.

Quanto cibo sprechiamo?

La legge anti spreco alimentare dovrebbe permettere di recuperare oltre un milione di euro di cibo sprecato all’anno. Ma quanto cibo si spreca nel mondo? A livello mondiale, secondo le stime, lo spreco si attesta a circa mille miliardi all’anno che raddoppiano considerando anche costi legati all’impatto ambientale. Per quanto riguarda l’Europa, un’interessante fotografia dello spreco alimentarearriva dal rapporto Waste Watcher 2015 presentato in occasione della terza Giornata nazionale di prevenzione dello spreco, il 5 febbraio scorso.

L’Unione europea spreca ogni anno 90 milioni di tonnellate di cibo: tra i Paesi più virtuosi troviamo la Repubblica Ceca (71 chili per cittadino), Malta (62) e la Grecia (44), mentre in fondo alla classifica tra i più spreconi ci sono Belgio (399) e Cipro, (334). L’Italia si trova più o meno a metà classifica con uno spreco di cibo stimato in 149 chili pro capite. Il valore complessivo del cibo ancora commestibile o riutilizzabile, ma gettato ammonta a 8,4 miliardi l’anno. Ogni famiglia italiana butta nella pattumiera cibo per un valore di 6-7 euro a settimana, oltre 300 euro l’anno. Speriamo che con questa legge il valore del cibo sprecato ogni anno imbocchi una strada diversa.

 

fonte International Business Times

 

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