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Draghi, in caso di Brexit ci penso io. La ripresa avanza, ma servono investimenti pubblici

Draghi, in caso di Brexit ci penso io. La ripresa avanza, ma servono investimenti pubblici

La Banca centrale europea "è pronta a ogni evenienza" in caso di voto favorevole a Brexit nel referndum di giovedì in Gran Bretagna. Lo ha detto il pr

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DraghiLa Banca centrale europea “è pronta a ogni evenienza” in caso di voto favorevole a Brexit nel referndum di giovedì in Gran Bretagna. Lo ha detto il presidente della Bce, intervenuto a Bruxelles in commissione affari economici e monetari del parlamento europeo. Draghi ha aggiunto che per l’economia “le incertezze restano alte e i rischi al ribasso (cioè di un peggioramento della situazione – ndr) sono tuttora significativi a causa dello stato di fragilità dell’economia globale persistente e degli sviluppi geopolitici”. Draghi ha indicato che “è molto difficile prevede l’impatto del voto britannico nelle sue varie dimensioni, sui mercati e sull’economia della zona euro”. E ha aggiunto che è anche “difficile speculare sul risultato del voto in un senso o nell’altro, certamente siamo pronti a fronteggiare tutte le possibili eventualità, ma a questo punto è difficile essere più precisi di così”. La Bce, ha aggiunto, “ha fatto tutta la preparazione necessaria”. Il presidente Bce non ha fornito i dettagli delle eventuali misure che la banca centrale intende prendere nel caso in cui giovedì prevalesse Brexit. Si è limitato a lanciare un messaggio politico: “Il nostro focus è rendere la nostra casa comune, l’Europa, più forte”.   Draghi, a proposito dell’andamento dell’economia, ha sottolineato che la ripresa economica nella zona euro “guadagna terreno e dovrebbe procedere a un ritmo moderato ma costante sostenuto da una solida domanda interna e da una effettiva trasmissione della politica monetaria all’economia reale”. Anche gli investimenti, sebbene insufficienti, sono sostenuti da profitti aziendali più alti e da condizioni finanziarie favorevoli. L’inflazione in ogni caso «resterà a livelli bassi nei prossimi mesi, piuttosto sottotono», ha aggiunto il presidente Bce (a maggio era leggermente negativa). Il presidente della Bce ha aggiunto che la politica monetaria è efficace e che le condizioni monetarie favorevoli hanno facilitato l’erogazione del credito alle imprese, tra finanziamenti che “continuano a evidenziare un ulteriore miglioramento e l’aumento della volontà delle banche di fornire credito a tassi di interesse più bassi. Mentre il nuovo credito bancario alle imprese è sempre più usato per finanziare progetti di investimento”. Draghi ha poi insistito sulla necessità che “dopo manovre di austerità troppo spesso basate su aumenti delle tasse e tagli agli investimenti, a spesa corrente ferma, sempre rispettando i dettami del Patto di stabilità e di crescita penso che sia molto importante ripristinare i livelli degli investimenti pubblici, che restano del 10 per cento più bassi rispetto ai livelli pre crisi, che pure non erano storicamente elevati. “E diventa molto importante essere molto selettivi – ha aggiunto – focalizzarsi sul capitale umano, sull’istruzione, sulla ricerca”. A proposito di investimenti Draghi ha ricordato l’importanza del piano da 300 miliardi di euro messo in cantiere dal presidente della commissione Ue Jean Claude Juncker: “Il piano Juncker è il benvenuto, così come l’estensione della sua scadenza”, ma bisogna ricordare che il processo di ripresa degli investimenti e dell’economia dell’Eurozona è lento. Comunque il piano Juncker “è un importante primo passo”.

Fonte: Italia oggi

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