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Report IPCC 2023: le indicazioni dell’ONU per limitare l’impatto dei cambiamenti climatici

Il documento propone alcune indicazioni che i governi e i decisori politici di tutto il mondo dovrebbero seguire per cercare di limitare l’impatto della crisi climatica nel prossimo decennio.

Report IPCC 2023: le indicazioni dell’ONU per limitare l’impatto dei cambiamenti climatici

Lunedì 20 marzo 2023, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni unite, l’IPCC, ha presentato un importante report sui cambiam

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Lunedì 20 marzo 2023, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni unite, l’IPCC, ha presentato un importante report sui cambiamenti climatici. In particolare, il documento propone alcune indicazioni che i governi e i decisori politici di tutto il mondo dovrebbero seguire per cercare di limitare l’impatto della crisi climatica nel prossimo decennio.

A questo proposito, il rapporto IPCC 2023 delinea una situazione critica, con un riscaldamento globale che sta tutt’ora avendo degli impatti devastanti sulle regioni e le comunità più vulnerabili. Il documento, inoltre, mette in guardia dai danni irreversibili che si verificheranno se l’aumento delle temperature supererà la soglia di 1,5°C rispetto all’era preindustriale, anche temporaneamente.

Cambiamenti climatici: un po’di contesto

Al momento la temperatura media globale è aumentata di 1,15°C rispetto all’era preindustriale e si stima che la quantità di CO2 presente nell’atmosfera non sia mai stata così elevata da almeno due milioni d’anni a questa parte. Tra le altre cose l’aumento anomalo delle temperature ha indotto la fusione della criosfera, ossia l’insieme dei ghiacci sulla Terra, che dal 1979 si sta sciogliendo a un ritmo del 13% ogni dieci anni. Di rimando, lo scioglimento dei ghiacci terrestri ha provocato l’innalzamento dei mari, che dal 1900 sono cresciuti mediamente di circa 20 cm.

Il riscaldamento globale ha causato l’inasprimento e la comparsa sempre più frequente di fenomeni meteorologici estremi, come ondate di calore, siccità, uragani e inondazioni. Fenomeni, questi, che hanno compromesso l’accesso di molti a cibo sicuro e acqua potabile e che hanno messo a repentaglio la salute degli ecosistemi e delle comunità umane.

L’umanità si trova su uno strato di ghiaccio molto sottile“, ha commentato con una metafora il Segretario Generale ONU Antonio Guterres, “e quel ghiaccio si sta sciogliendo molto rapidamente“. “Cercare di limitare l’aumento delle temperature sotto la soglia di 1.5°C è possibile, ma richiederà un cambio di paradigma nell’azione climatica degli Stati.

Il report IPCC 2023: una guida per l’umanità

Per rispondere a queste sfide ed evitare un peggioramento della situazione a livello globale, quindi, i governi sono chiamati a mettere in pratica azioni di mitigazione ossia pratiche che agiscano sulle cause del cambiamento climatico (come la riduzione delle emissioni), e azioni di adattamento, ossia pratiche che possano aiutare a rispondere alle loro conseguenze.

Il report IPCC è una guida di sopravvivenza per l’umanità“, ha dichiarato Guterres, che ha invitato i governi a intraprendere azioni drastiche per ridurre le proprie emissioni.

In particolare, attraverso investimenti in energie rinnovabili e in tecnologie a bassa emissione di carbonio, i Paesi sviluppati dovrebbero cercare di abbassare a zero le proprie emissioni nette di gas serra entro il 2040, piuttosto che aspettare la scadenza del 2050. Termine, questo, che la maggior parte di essi ha sottoscritto.

Se si dovesse riuscire a raggiungere il picco delle emissioni di gas serra il prima possibile e a ridurle rapidamente negli anni successivi, potrebbe essere ancora possibile evitare le devastazioni che seguirebbero un aumento di 1,5°C.

Come riporta la fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, CMCC, gli scienziati dell’IPCC affermano che le opzioni per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo sono molteplici, fattibili ed efficaci, ma soprattutto sono disponibili ora.

In particolare, la soluzione sta in uno sviluppo resiliente al clima, che combini azioni di mitigazione con quelle per l’adattamento.

Affinché questi provvedimenti siano efficaci, però, le azioni degli Stati devono essere radicate nella diversità di valori, visioni del mondo e conoscenze, comprese quelle scientifiche, indigene e locali. Questo approccio faciliterebbe la lotta al cambiamento climatico e consentirebbe di trovare soluzioni appropriate a livello locale e socialmente accettabili.

Ora come ora, continua il CMCC nella propria analisi, il capitale globale è sufficiente per ridurre rapidamente le emissioni di gas serra e abbattere quelle barriere che apparentemente non consentono un cambio di paradigma. Attraverso un’aumento considerevole degli investimenti nell’adattamento, un miglior accesso a risorse finanziarie adeguate per i paesi vulnerabili, una condivisone delle tecnologie e del know-how e una maggiore cooperazione internazionale sarebbe possibile raggiungere gli obiettivi climatici globali.

Fonte: Buonenotizie.it

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