Fonte: Wall Street Italia ll settore immobiliare, in particolare nell’ambito commerciale, sta vivendo profondi cambiamenti da cui possono nascere n
Fonte: Wall Street Italia
ll settore immobiliare, in particolare nell’ambito commerciale, sta vivendo profondi cambiamenti da cui possono nascere nuove opportunità di crescita. In questo senso, i prossimi 12-18 mesi si preannunciano importanti per il riposizionamento delle aziende che operano in questo campo. Per non perdere competitività dovranno fare delle scelte.
Immobiliare a prova di sostenibilità.
L’indagine 2024 Real Estate Outlook di Deloitte rivela che le preoccupazioni sullo stato dell’economia continueranno probabilmente a essere un fattore primario nel processo decisionale dei leader mondiali del real estate fino al 2024 e oltre. Occorrerà quindi individuare un terreno solido su cui costruire le basi per il futuro. Il suggerimento che arriva da Deloitte è di organizzare un business più efficiente e sostenibile attraverso una strutturazione proattiva del portafoglio immobiliare e la mitigazione del rischio, la creazione di valore attraverso iniziative verdi e di decarbonizzazione e incentivi fiscali.
I rischi non mancano.
All’opposto, secondo le stime di Deloitte, quasi il 76% dell’offerta di uffici in Europa potrebbe andare incontro all’obsolescenza entro la fine del decennio se non verrà adeguata a standard di sostenibilità.
Dati poco utilizzati.
Le sfide da affrontare in futuro sono tante e dalla tecnologia arriva un importante aiuto. Dall’indagine di Deloitte emerge che il 61% dei proprietari e degli investitori immobiliari globali dipende ancora da infrastrutture tecnologiche legacy. E sebbene quasi la metà di questi utenti abbia intenzione di fare il salto verso la modernizzazione, un’implementazione di successo è spesso complicata e non risulta immediata. Le stime indicano che fino al 73% dei dati aziendali nel settore immobiliare rimane inutilizzato. Significa che il comparto avrebbe la possibilità di utilizzare meglio queste preziose informazioni. In media, il 60% delle aziende utilizza ancora fogli di calcolo per la reportistica, il 51% per la valutazione degli immobili e l’analisi dei flussi di cassa, e il 45% per il budget e le previsioni.