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Agenda 2030: tra gli obiettivi previsti, città più sostenibili, sicure e inclusive

Città più sostenibili, inclusive e sicure: è quello che prevede l’obiettivo 11 per lo sviluppo sostenibile dei centri urbani nell’Agenda 2030

Agenda 2030: tra gli obiettivi previsti, città più sostenibili, sicure e inclusive

Città più sostenibili, inclusive e sicure: è quello che prevede l’obiettivo 11 per lo sviluppo sostenibile dei centri urbani nell’Agenda 2030. La deci

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Città più sostenibili, inclusive e sicure: è quello che prevede l’obiettivo 11 per lo sviluppo sostenibile dei centri urbani nell’Agenda 2030. La decisione, stabilita dall’ONU, è ripensare i luoghi in cui abitiamo per migliorare la qualità della vita. Tra le proposte in agenda vi sono la riduzione dell’inquinamento e l’accesso garantito a tutti i cittadini agli spazi pubblici in modo che gli insediamenti urbani diventino sempre più inclusivi.

Attualmente i centri urbani sono abitati da metà della popolazione mondiale (3,5 miliardi di persone) e si stima che nel 2030 quasi il 60% vivrà nelle città. Per questa ragione, l’ONU ha individuato dei traguardi da raggiungere in modo che i cittadini abitino in contesti che possano garantire benessere sociale ed economico.

La situazione attuale dei centri urbani

Inquinamento, trasporti pubblici e stato delle abitazioni, sono alcuni dei problemi su cui si concentra l’obiettivo numero 11 dell’Agenda ONU 2030 per l’umanità. Garantire una maggiore sicurezza e uno sviluppo sostenibile e inclusivo nelle città è uno dei traguardi per offrire un futuro migliore al Pianeta e alle persone.

Secondo le stime più recenti, entro il 2030 cinque miliardi di persone vivranno nelle città. Per questa ragione è importante riuscire a ripensare le città per poter raggiungere anche gli altri obiettivi dell’Agenda.

Durante l’era Covid 19, le città hanno mostrato in modo evidente le profonde disparità che costituiscono il tessuto urbano, sia in termini di servizi sia riguardo le condizioni di vita dei cittadini. La crisi economica legata alla pandemia, ha contribuito ad aumentare la povertà nel nostro Paese: molte persone sono rimaste senza lavoro e e ciò ha portato a un aumento della popolazione nelle zone periferiche più disagiate.

Per rispondere alle necessità individuate dall’Agenda 2030, i nuovi contesti urbani dovrebbero essere trasformati soprattutto per ridurre l’utilizzo delle auto come mezzi di trasporto, quindi sarà opportuno potenziare i percorsi di autobus, tram, metropolitane, ma anche delle piste ciclabili.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 per le città

Tra le numerose iniziative previste dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle città vi sono: garantire l’accesso ad alloggi adeguati, sicuri e convenienti e ai servizi di base e riqualificare i quartieri poveri.

Inoltre occorre assicurare a tutti l’accesso a un sistema di trasporti sicuro, sostenibile e conveniente. Ciò è possibile potenziando la sicurezza delle strade e incrementando i trasporti pubblici, con particolare attenzione ai bisogni di coloro che sono più vulnerabili, donne, bambini, persone con invalidità e anziani.

Rendere le città sostenibili e inclusive vuol dire creare opportunità di sviluppo economico, alloggi sicuri e convenienti, sostenendo società forti ed economie efficienti. Tutto questo comporta investimenti nel trasporto pubblico, la realizzazione di spazi verdi pubblici, una sapiente gestione delle risorse energetiche e il miglioramento del coinvolgimento dei cittadini in modo partecipativo e inclusivo.

Ma non solo. E’ opportuno sostenere i positivi legami economici, sociali e ambientali tra zone urbane e rurali potenziando la pianificazione dello sviluppo nazionale e regionale.

Come potrebbero essere le città del futuro

I contesti urbani del futuro potrebbero essere ripensati in vari modi. Si parla di smart city , la “città intelligente”, una nuova idea di realtà cittadina che gestisce le risorse in modo intelligente, puntando a diventare economicamente sostenibile e autonoma dal punto di vista energetico, per migliorare la qualità di vita dei suoi abitanti.

Vi è poi un concetto, pensato per i nuovi centri abitati da Carlos Moreno, docente di Umanistica della Sorbona di Parigi. Moreno ha ipotizzato la “città dei 15 minuti”: si tratta di un ambiente urbano dove i cittadini possono raggiungere i luoghi come il lavoro, la scuola, i negozi, le strutture sanitarie e i centri culturali a piedi o in bicicletta. Questo modello di città potrebbe portare benefici non soltanto in termini sostenibili e inclusivi, ma anche in termini di benessere e di tempo. I cittadini potrebbero dimenticare il traffico per raggiungere il luogo di lavoro e potrebbero così investire il loro tempo in attività all’aria aperta sfruttando le aree verdi pubbliche.

Fonte: Buonenotizie.it

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