Una combinazione di intelligenza artificiale e robotica potrebbe portare a una procedura che permette di curare certi danni al midollo spinale: un
Una combinazione di intelligenza artificiale e robotica potrebbe portare a una procedura che permette di curare certi danni al midollo spinale: un team di ricercatori della Rutgers University è riuscito a usare le due tecnologie per stabilizzare l’enzima ChABC (Condroitinasi ABC) che è in grado di rimuovere tessuto cicatriziale dal midollo e promuovere la rigenerazione dei tessuti. Nei tentativi fatti finora l’enzima resisteva appena qualche ora a temperatura corporea, mentre ora resiste fino a una settimana: sufficiente per avere un effetto molto più concreto.
L’intelligenza artificiale, più precisamente il concetto di machine learning, è stato fondamentale per identificare i possibili copolimeri sintetici in grado di durare più a lungo dentro al corpo umano; i robot hanno invece sintetizzato i copolimeri e condotto i test di compatibilità. Non è la prima volta che l’intelligenza artificiale viene impiegata per individuare proteine: in effetti è uno dei campi in cui è maggiormente attiva DeepMind, la sussidiaria di Alphabet; ma i ricercatori osservano che raramente la combinazione di AI e robotica era stata così efficace nella realizzazione di proteine terapeutiche.
Purtroppo la sintetizzazione dell’enzima non significa che sarà possibile trattare da subito i pazienti con danni al midollo spinale. La strada per giungere a un farmaco o a una terapia effettiva è ancora lunga, ma la scoperta rappresenta un punto di partenza promettente. Più che altro, è una ulteriore conferma dell’utilità dell’intelligenza artificiale nella ricerca di nuove proteine – molecole potenzialmente molto lunghe e complesse, che agli esseri umani richiederebbero mesi e mesi di lavoro.
Fonte: Hdblog.it