Si chiama Banking Social Index (BSI), il nuovo indice messo a punto dalla Fabi, organizzazione sindacale italiana del comparto bancario, per misurare
Si chiama Banking Social Index (BSI), il nuovo indice messo a punto dalla Fabi, organizzazione sindacale italiana del comparto bancario, per misurare e valutare l’effettivo grado di solidarietà delle banche italiane. È la prima volta, quantomeno nel panorama italiano, che viene realizzato uno strumento del genere.
L’iniziativa trae fondamento dalla convinzione che il fenomeno della povertà sia una vera e propria emergenza, peraltro non solo in Italia: secondo i dati più recenti, gli italiani che corrono il rischio di diventare poveri sono quasi 11 milioni.
Un dato che si individua sommando i 4 milioni di disoccupati (1 milione e 127mila ex occupati; 571mila ex inattivi, cioè chi un lavoro nemmeno lo cerca; 2 milioni e 373mila persone in cerca di prima occupazione) e i 6,7 milioni di occupati in situazioni precarie o deboli, i cosiddetti working poor: 925mila soggetti con contratti di lavoro a termine part time, 2 milioni e 142mila persone con contratti a tempo determinato full time, 2 milioni e 731mila addetti con contratti a tempo indeterminato part time involontario, 225mila soggetti con semplici contratti di collaborazione e 711mila autonomi part time.
Il nuovo BSI è un indice che determinerà la quantità e la qualità degli interventi del settore bancario italiano in campo sociale, in particolare quelli volti a contrastare la povertà.
Nei prossimi giorni il segretario generale della Fabi invierà agli amministratori delegati e agli chief executive officer dei gruppi bancari coinvolti una lettera, con la quale, assieme all’adesione al progetto, verranno formalmente chieste le informazioni e i dati relativi alle iniziative sociali dei loro gruppi.