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De “L’ OSSIMORO”

De “L’ OSSIMORO”

Con l ' ausilio della Treccani si ricorda che la parola "ossimoro" riconosce etimologia dal greco " oksymoron" come elemento composto da "oksys" (acut

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Con l ‘ ausilio della Treccani si ricorda che la parola “ossimoro” riconosce etimologia dal greco ” oksymoron” come elemento composto da “oksys” (acuto) e “moros”(stolto,folle).
Trattasi di una straordinaria figura retorica che rappresenta l’ unione sintattica di due termini contraddittori e contrapposti in modo che si riferiscono ad una medesima entità. Ampiamente utilizzato nella letteratura dal mondo latino a quello contemporaneo in politica trova asilo con la famosa frase di Aldo Moro circa ” le convergenze parallele”.
Nella cultura popolare è espressione tipica dell’ unire ” il diavolo e l’ Acqua Santa”. Ma per lo scrivente è Giambattista Vico che coglie il maggior senso come il voler ” affermare di una cosa che essa è quello che non è “. Si conclude. La vita quotidiana è colma di ossimori. Dalle relazioni sentimenti dove non sarebbe sufficiente una biblioteca a tema partendo da affermazioni tipo “amo te ma vado con un altro/a” , alle attività professionali ed amministrative dove sempre ad esempio si parla di merito e poi immancabilmente incarichi e promozioni vengono elargiti e riconosciuti a personaggi titolati di non più di 2 neuroni a generazioni discendenti ed ascendenti. Ma forse è l’ intera esistenza un “ossimoro” sempre per chi lo capisce #cultura.

A cura di Savino di Scanno

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