Hertz compra centomila Tesla e sprinta verso il traguardo dell'elettrificazione del parco veicoli del colosso dell'autonoleggio. L'ordine, secondo Blo
Hertz compra centomila Tesla e sprinta verso il traguardo dell’elettrificazione del parco veicoli del colosso dell’autonoleggio. L’ordine, secondo Bloomberg, potrebbe valere 4,2 miliardi di dollari, abbastanza per diventare il più grande mai effettuato nel settore dell’auto elettrica. Sarà completato entro la fine del 2022, ma fin dagli inizi di novembre i clienti dell’azienda potranno noleggiare Model 3 della casa di Elon Musk agli aeroporti – e non solo – in grandi mercati statunitensi e in selezionate città europee. Al traguardo del 2022, la flotta elettrica di Hertz rappresenterà un quinto del totale, una lunga marcia dai primi veicoli “ecologici” introdotti dal gruppo ormai nel lontano 2011. Immediata la reazione a Wall Street al maxi ordine: la società leader nelle auto elettriche fondata da Musk, già reduce da una trimestrale brillante, ha raggiunto i mille miliardi di dollari di capitalizzazione, chiudendo in rialzo del 13% ad un valore di mercato di 1.010 miliardi. Ed entrando a tutti gli effetti in un club ristretto ccomandato oggi da Apple e Microsoft, con oltre duemila miliardi, seguite da Alphabet e Amazon.
Migliaia di stazioni di ricarica
La New Hertz hi-tech
La società intende in questo modo coltivare un’immagine di New Hertz, votata oltre che all’elettrificazione alla digitalizzazione. «I veicoli elettrici sono ora parte della norma e abbiamo solo cominciato ad assistere a un aumento della domanda e dell’interesse globale», ha detto Mark Fields, ceo a interim di Hertz ed ex top executive della Ford. «La nuova Hertz intende essere leader come società di mobilità, iniziando con la maggior flotta di veicoli elettrici da noleggio in Nord America e con un impegno a far crescere questa flotta e a fornire la miglior esperienza di affitto e di ricarica sia per l’uso a scopo ricreativo che di business al mondo».
Lo scatto in Borsa di Tesla
I dettagli finanziari precisi dell’operazione sono in realtà rimasti confidenziali. Non è chiaro quali sconti Hertz abbia ottenuto per un ordine di queste dimensioni. Ma il significato della decisione, di scommessa sul futuro dei veicoli elettrici e hi-tech, si è rispecchiato chiaramente e rapidamente in Borsa. Tesla ha guadagnato a Wall Street fin da subito oltre il 9%, superando, a metà seduta, i mille miliardi di dollari di market cap e difendendo quel valore nel finale con un’avanzata del 12,66%.
Analisti ottimisti
Il titolo vale oggi quasi 1.025 dollari e alcuni analisti lo vedono in continua volata: Wesbush ha un target di prezzo di 1.500 dollari, affermando che Tesla è solo ai primi stadi dell’”ondata verde” e che rimane non una società dell’auto ma il leader di una profonda trasformazione tecnologica. Altri analisti restano più prudenti e temeno eccessivi ottimismi. Hertz non è al momento quotata, dopo essere uscita in giugno da un regime di amministrazione controllata chiesto nel maggio 2020 con la crisi da pandemia. Ha tuttavia in programma un collocamento azionario sulla piazza americana entro l’anno, che adesso potrebbe avvicinarsi.
Incognite da supply chain
Non mancano le incognite: la carenza di microchip e di componenti che affligge il settore auto potrebbe causare ritardi nel rispetto dell’ordine, ha ammesso la stessa Hertz. Tesla ha tuttavia finora tenuto testa meglio di numerose case rivali alle difficoltà della catena di forniture, grazie al suo business integrato. Nelle ultime ore uno dei suoi grandi fornitori, Panasonic, ha anche rivelato successi nel dar vita ad una nuova e più potente batteria a ioni di litio, battezzata 4680, fortemente voluta da Musk.
Il trimestre d’oro di Musk
Nel suo ultimo trimestre, il terzo dell’anno, Tesla ha riportato risultati e consegne da record che hanno dato credito alla continua marcia dell’azienda, consentando al deal con Hertz di arrivare a coronamento dei suoi successi. Ha moltiplicato i profitti a 1,6 miliardi di dollari rispetto ai 331 milioni dell’anno scorso. Il fatturato è salito a 13,76 miliardi, del 57% dagli 8,77 miliardi dello stesso periodo del 2020. Le previsioni della vigilia erano di 13,6 miliardi di dollari di giro d’affari e di utili per 1,3 miliardi, attorno agli 1,67 dollari per azione contro gli 1,86 dollari invece riportati. Il leader dell’auto hi-tech e elettrica aveva già riportato consegne globali di 241.300 veicoli tra luglio e settembre, in aumento di oltre il 70% sullo stesso periodo dell’anno scorso e un record assoluto. Da inizio 2021 le consegne sono state 627.500, superando nettamente il mezzo milione dell’intero anno scorso. Nuovi stabilimenti dovrebbe presto cominciare a produrre, da Austin in Texas a Berlino in Germania.
Fonte: Il sole 24ore