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Startup italiana crea tessuto mangia smog. In vendita dopo l’autunno

Startup italiana crea tessuto mangia smog. In vendita dopo l’autunno

Un embrione di dinosauro rannicchiato nell’uovo come un uccello
Molecola: che incolla nervi rotti
Dagli scarti agroalimentari nuovi materiali: si moltiplicano le startup italiane

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Startup italiana crea un tessuto mangia-smog, adatto per interni ed esterni, con cui rivestire cartelloni pubblicitari, pareti e pannelli didattici.

Può essere utilizzato per rivestire cartelloni pubblicitari, pannelli didattici, per le aule scolastiche, quadri, si tratta di uno speciale tessuto capace di catturare lo smog e purificare l’aria.

L’invenzione è stata brevettata dalla start-up pavese Anemotech e sarà disponibile sul mercato nella seconda metà del 2016.

Il tessuto mangia-smog è completamente sostenibile: lavora senza consumare energia, ma semplicemente sfruttando il naturale riciclo dell’aria. Si tratta, in sintesi, di una tecnologia ambientale capace di assorbire, bloccare e disgregare le molecole inquinanti presenti nell’atmosfera.

Il nome “The Breath” incarna il concetto che sta alla base della sua creazione: migliorare la qualità dell’aria in casa, in ufficio e lungo le strade.

L’innovazione, testata anche in collaborazione con Politecnica delle Marche e sostenuta da Legambiente, è già stata installata a Expo 2015, presso lo stadio Meazza di Milano e all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Umberto Veronesi.

Come spiega Gianmarco Cammi, direttore operativo di Anemotech e co-inventore, The Breath è”un tessuto di nuova concezione composto da due strati esterni in tessuto idrorepellente con proprietà battericide, antimuffa e antiodore e uno strato intermedio in fibra adsorbente carbonica addittivata da nanomolecole, capace di separare, trattenere e disgregare le microparticelle inquinanti come gli ossidi di azoto e i composti organici volatili”.

Il tessuto mangia-smog svolge anche una funzione di mitigazione, lavorando in modo sistematico sulla carica batterica, le polveri e le muffe che entrano a contatto con il tessuto, e possiede anche una funzione antiodore. Il ‘tessuto’ è stato progettato sia per ambienti indoor che outdoor, andando ad adsorbire inquinanti quali Nox, Sox, Co, Co2, Cov, che danno origine a Pm10, Pm 2,5 e Pm 1,0.

Collocato sulla parete come un normale pannello o quadro, ”The Breath offre performance sostenibili per un anno – precisa Cammi – e una costante riduzione dell’inquinamento di circa il 20%”.

Positivo il giudizio di Umberto Veronesi, che ha affermato: “Il mio sostegno agli ideatori di The Breath nasce da una semplice constatazione: dei milioni di italiani che oggi sviluppano un tumore, almeno il 70% potrebbe essere salvato grazie alla prevenzione“.

Il tessuto può anche essere personalizzato, realizzando stampe e decori che possono diventare complementi di arredo o cartelloni pubblicitari.

L’idea non è del tutto nuova. Il concetto di creare tessuti o prodotti per tessuti in grado di “mangiare” lo smog è stato infatti ripreso da diverse aziende provenienti da tutto il mondo. Uno dei più interessanti, di cui abbiamo parlato anche noi di Ambientebio, è uno speciale detersivo capace di trasformare gli indumenti in una superficie catalitica che purifica l’aria.

fonte Ambiente Bio

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