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Intelligenza artificiale e lavoro, l’aria inizia a cambiare

Intelligenza artificiale e lavoro, l’aria inizia a cambiare

Un’indagine Idc per Salesforce stima oltre 800mila nuovi posti solo nel customer relationship management. La sfida passerà dalla forchetta cronologi

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Un’indagine Idc per Salesforce stima oltre 800mila nuovi posti solo nel customer relationship management. La sfida passerà dalla forchetta cronologica fra perdita di vecchi impieghi e conquista di posizioni più qualificate.

Posti in più o posti in meno?

Questo, per molti anni, sarà uno dei leit motivdel dibattito sull’intelligenza artificiale. Eppure ne sono passati di anni dai primi allarmistici studi, per esempio quello di Carl Benedikt Frey e Michael Osborne dell’università di Oxford e risalente ormai a quattro anni fa, The future of employment. Vi si raccontava che il 47% dei posti di lavoro negli Stati Uniti sarebbe stato ad alto rischio a causa dell’automazione nel giro di dieci o venti anni. Oppure quello, dello scorso anno, firmato dal World Economic Forum e battezzato The future of jobs secondo il quale in 13 Paesi industrializzati (fra i quali l’Italia) i posti persi fra 2015 e 2020 potrebbero essere oltre 5 milioni. Intelligenze artificiali, automazione, algoritmi, macchine sempre più raffinate potrebbero fare fuori gioco interi settori.

Eppure alcune altre ricerche, specialmente negli ultimi tempi, iniziano a inquadrare il fenomeno sotto un altro punto di vista. Una, per esempio, sostiene che l’intelligenza artificiale potrà generare oltre 800mila posti di lavoro. L’ha preparata la società di consulenza internazionale Idc per Salesforce, il colosso del cloud computing con sede a San Francisco. Ebbene, la cifra è ancora più sorprendente se si considera che l’indagine riguarda solo un settore, per quanto centrale, cioè il cosiddetto crmcustomer relationship management. Si tratta della gestione della relazione con i clienti intesa oggi nel senso più ampio possibile.

 

 

 

 

wired.it

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