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Porto della Concordia, Articolo Uno Fiumicino: “un’ infrastruttura non sostenibile per la nostra città”

Massimiliano Chiodi: "Riteniamo fondamentale, come primo passo, uno stanziamento di bilancio che favorisca uno studio di impatto ambientale"

Porto della Concordia, Articolo Uno Fiumicino: “un’ infrastruttura non sostenibile per la nostra città”

La questione legata all’asta giudiziaria del porto della Concordia resta sempre più nebulosa e, se sulle prime due aste, andate deserte, si è avuto un

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La questione legata all’asta giudiziaria del porto della Concordia resta sempre più nebulosa e, se sulle prime due aste, andate deserte, si è avuto una contezza immediata, sulle dinamiche della possibile terza battuta, ad oggi aleggia una misteriosa offerta non meglio precisata, nei modi e nei temi. Nel merito non si sa nulla, se non una serie di dovrebbe, forse e sarebbe”. A parlare è il segretario di Articolo Uno di FiumicinoMassimiliano Chiodi.

“Più volte,  – spiega il Segretario –  siamo intervenuti sul tema, sulle riserve che abbiamo nei confronti di questa infrastruttura e sulla necessità di realizzarla in un tratto di costa fortemente caratterizzato da problemi erosivi. La presenza addirittura di tre porti contigui potrebbe determinare una perdita consistente di tratti di costa, un conseguente danno economico e infrastrutturale senza precedenti e con dei pesanti rivolti sotto l’impatto ambientale. Ne sono dimostrazione le innumerevoli attività legate alla ricettività balneare, alle abitazioni e tutta una serie di servizi strategici che hanno già cominciato a cedere. Ciò che ci preoccupa ancora di più, è la totale assenza di uno studio sulle dinamiche erosive esistenti e su quelle che potrebbero derivare dalla costruzione di opere rigide a mare, moli e quanto altro che alteri il già precario equilibrio costiero. Riteniamo pertanto fondamentale, come primo passo, uno stanziamento di bilancio (che ci auguriamo di trovare già da subito nel prossimo in approvazione), che favorisca uno studio di impatto ambientale da mettere sul tavolo di una discussione politica. Quest’ultima, si è scelto di rimandare per troppo tempo, nonostante sia stata avanzata richiesta da alcune forze politiche anche con atti ufficiali che, tuttora, giacciono dentro qualche cassetto e che sarebbe il caso di mettere all’ordine del giorno”.

Chiediamo, quindi, a tutte le forze politiche – conclude Chiodi – di esprimersi e di confrontarsi su un tema che è tra i più sentiti dalla città, che ne caratterizzerà l’assetto ed il destino dei prossimi anni, smettendo nel tentativo di strumentalizzare quelle associazioni, spontanee e non, che da anni sollecitano interventi decisi e puntuali”.

Fonte: Il Faronline.it

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