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Primo giorno di Brexit, cosa cambia per gli italiani

Da oggi, primo gennaio è ufficialmente Brexit e ci sono nuove regole per la vita e le vacanze in Gran Bretagna. Per noi certamente costi più alti

Primo giorno di Brexit, cosa cambia per gli italiani

Dal primo giorno di gennaio 2021 il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord non fa più ufficialmente parte del’Unione Europea. Con l’accordo r

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Dal primo giorno di gennaio 2021 il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord non fa più ufficialmente parte del’Unione Europea. Con l’accordo raggiunto appena pochi giorni fa per la Brexit cambiano molte delle regole per la gestione dei rapporti fra Londra e Bruxelles, ma anche tantissimo della vita dei cittadini.

REGOLE DEL COMMERCIO
Fra UK e UE c’è un trattato di libero scambio che vale 700 miliardi l’anno, non ci sono dazi sulle merci e nemmeno limiti alla quantità dei commerci.

Rimane la cooperazione in tema di criminalità e sicurezza. Non sono compresi negli accordi i servizi. Le aziende britanniche perdona la possibilità automatica di operare in Europa. C’è solo un compromesso sulla questione della concorrenza equa, cioè soprattutto gli aiuti di Stato, e sulla pesca nelle acque britanniche.

IMMIGRAZIONE
Chi entra nel Regno Unito deve avere un visto e possedere già un’offerta di lavoro che preveda un pagamento di almeno 25.600 sterline. Questo non vale per lavori in settori considerati essenziali come la sanità. Agevolazioni previste anche per chi ha un dottorato di ricerca (specialmente in materie scientifiche).

Bisogna dimostrare di sapere già la lingua. Addio dunque al sogno di imparare l’inglese lavorando magari come cameriere o facendo lavori saltuari dopo essere arrivati nella patria della regina. Chi ha una specializzazione e un percorso di studi avviato ha invece un’altra via. Si chiama «global talent scheme» ed è un sistema a punti che stabilirà chi ha diritto a un permesso di soggiorno per motivi lavorativi. Serviranno almeno 70 punti per entrare nel Regno Unito di cui i primi cinquanta arriveranno da tre requisiti necessari e obbligatori: avere un’offerta di lavoro da uno sponsor riconosciuto dall’Home Office, essere in grado di parlare l’inglese al livello intermedio B1 e avere un salario annuo non inferiore alle 25.600 sterline (tranne che per le professioni sanitarie, come abbiamo visto).

Gli altri punti si ottengono in maniera diversa. Per chi ha un dottorato legato al proprio ambito lavorativo ci sono punti (10), ma anche per quanti si presentano per un settore dove c’è carenza di personale (20). Ci sono più punti per chi ha un salario alto ed è quindi un lavoratore richiesto con alta specializzazione. Nessun punto per chi ha un reddito annuo inferiore alle 23.039 sterline, 20 solo se si superano le 25.600 sterline annue.

TURISMO
Non serve il visto per il turismo, ma il passaporto è necessario e non si può restare per più di tre mesi.

VACANZE STUDIO
Si potranno fare con qualche spesa in più. Serviranno un visto breve, il passaporto e un’assicurazione sanitaria.

STUDENTI
Serve il visto (che potrebbe essere costoso) invece per gli studenti. Per loro le rette universitarie raddoppieranno, arriveranno fino a 30mila euro l’anno come per gli studenti extra-europei. Bisogna già conoscere la lingua, essere stati ammessi a un corso universitario (la domanda va presentata tra i 6 e i 3 mesi prima dell’inizio corso) e poterne pagare la retta. Non cambia niente per chi era in Gran Bretagna già prima del 31 dicembre. Si potrà ancora fare l’anno all’estero, ma i costi saranno molto più alti.

ERASMUS
Londra non è più parte del programma Erasmus. Gli studenti britannici non potranno partecipare agli scambi e quelli europei non potranno andare nel Regno Unito. La Gran Bretagna propone il programma Alan Turing che dovrebbe sostituire l’Erasmus a livello mondiale.

SETTORE FINANZIARIO
Questo non fa parte dell’accordo e Londra sta perdendo attività nella City e ha visto in caso i fondi di investimento.

CHI VIVE IN GRAN BRETAGNA
I cittadini europei che vivono già nel Regno Unito possono ottenere lo status di residente permanente o provvisorio. Questo, il pre-settled status, vale per 5 anni dopo i quali è possibile fare richiesta di residenza permanente e vale per le persone che vivono nel paese da meno di 5 anni.

ROAMING
Sarà molto probabilmente più costoso telefonare. Fuori dalle tariffe europee (i cittadini europei pagano nei paesi dell’Unione secondo la loro tariffa in patria) per chiamare il Regno Unito dovrebbe tornare il roaming internazionale e le tariffe potrebbero essere stabilite da richiesta e mercato.

Fonte:www.vanityfair.it

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