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Mediobanca, Del Vecchio vota per Assogestioni

Secondo fonti di mercato di milanofinanza.it, il primo azionista non avrebbe appoggiato la lista del board uscente, sarebbe la prima volta che accade. Intanto Equita, Kepler, Morgan Stanley e Kbw plaudono ai conti del gruppo, presentati ieri

Mediobanca, Del Vecchio vota per Assogestioni

Mediobanca paga oggi il rovescio delle borse, con Piazza Affari che cede il 2,97% a causa dell'aumento dei contagi e del timore di un secondo lockdown

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Mediobanca paga oggi il rovescio delle borse, con Piazza Affari che cede il 2,97% a causa dell’aumento dei contagi e del timore di un secondo lockdown. Piazzetta Cuccia perde il 3,49% a 6,14 euro per 5,46 miliardi di capitalizzazione di mercato. Questa mattina si è tenuta l’assemblea dei soci per il rinnovo del board nel prossimo triennio. Secondo quanto ha potuto raccogliere milanofinanza.it da fonti di mercato, il primo azionista dell’istituto con poco più del 10%, Leonardo Del Vecchio, avrebbe votato a favore della lista presentata da Assogestioni.

Sarebbe la prima volta che il socio di riferimento non appoggia la lista del board uscente. L’imprenditore milanese ha prima criticato l’operato dei top manager mesi fa, poi ha ammorbidito la posizione con commenti di apprezzamento sul nuovo piano industriale approvato lo scorso autunno. E’ atteso a breve un comunicato ufficiale con l’esito delle votazioni.

Sul tavolo oggi vi erano tre diverse proposte. La prima lista, già depositata a settembre dal consiglio uscente, vede la conferma dell’ad, Alberto Nagel, e del presidente, Renato Pagliaro. Ad esclusione di Marie Bolloré e Alberto Pecci, la lista è composta dalle stesse persone attualmente impegnate nel cda di Mediobanca che nell’ultimo anno ha varato il piano strategico al 2023.

La seconda lista, presentata da Assogestioni in rappresentanza del mercato, conferma i due consiglieri di minoranza presenti nell’attuale consiglio di amministrazione, Angelo Gamba e Alberto Lupoi. Infine la terza lista è stata presentata da Bluebell Capital Partners Limited e Novator Capital Limited e contiene quattro nomi: William Nott, Elisabetta Olivieri, Riccardo Pavoncelli, Alessandra Gavirati. Qualche delusione per Giuseppe Bivona, partner e fondatore di Bluebell, il banchiere avrebbe infatti gradito che Del Vecchio votasse i suoi candidati.

Ieri la merchant bank milanese guidata dall’ad Alberto Nagel ha riportato un utile trimestrale di 200 milioni, in calo del 26% (ha inciso molto la partecipazione in Generali) anno su anno ma quasi il doppio rispetto alle attese di Equita Sim. Gli analisti oggi hanno confermato il rating buy e il target price di 9 euro sul titolo, definendo i risultati trimestrali “brillanti” grazie alle commissioni del Cib, la corporate e investment bank che ha seguito tutte le maggiori operazioni straordinarie di mercato, come l’opas di Intesa su Ubi, la fusione in corso Fca-Psa, la cessione di Borsa Spa a Cdp-Euronext- Intesa, la fusione Nexi-Sia ed è impegnata ora nel dossier Mps e Atlantia.

Il Cib, con 85 milioni di utile da solo, in crescita del 48% anno su anno (42 milioni attesi da Equita), ha inciso per quasi la metà del risultato netto del gruppo, cui aggiungere i 72 milioni di apporto del segmento Consumer, in calo del 18% anno su anno, ma più alti dei 47 milioni attesi dalla Sim. “La solida performance di entrambe le divisioni ha carattere strutturale”, scrive Equita, “e ci porta a migliorare la stima di utile per il 2021 del 7% grazie all’aumento delle commissioni del 5% e alla riduzione delle rettifiche da 77 a 62 punti base”.

Il Cib ha “confermato il ruolo di leadership di Mediobanca nell’investment banking”, ricordando che nei conti chiusi a settembre non è incluso completamente il contributo a tutte le maggiori operazioni seguite nei mesi scorsi, “inoltre la pipeline di nuove operazioni resta molto interessante”.

La divisione Consumer ha registrato risultati migliori del previsto grazie al costo del credito per 250 punti base rispetto ai precedenti 350 punti, un valore “che si pone al di sotto delle indicazioni precedenti: in caso di nuovo lockdown totale le rettifiche dovrebbero risultare inferiori alla guidance fornita nei trimestri passati”, sottolinea Equita, ovvero 40 milioni al mese, per 370 punti base annualizzati, “grazie a miglioramenti strutturali nella fase di raccolta”.

A livello di gruppo la guidance sul costo del rischio per il 2020 passa da 83 punti base a 60-65 punti, sotto la stima precedente di Equita per 77 punti, sono tutti minori costi strutturali per la banca. Ieri Piazzetta Cuccia ha aggiornato la dividend policy per il 2021 alzando il payout dal 50% al 70%, pari a un dividend per share di 54 centesimi, in linea con il piano industriale che prevede una crescita annua composta del 5%. La distribuzione del dividendo, ha spiegato ieri il ceo Nagel, resta una priorità se la Bce lo permetterà.

Gli analisti di Keefe Bruyette & Woods hanno confermato il giudizio outperform dopo i conti e il prezzo obiettivo a 8,5 euro spiegando che “il forte risultato sul fronte dell’utile è stato trainato da commissioni e costo del rischio migliori del previsto”. Bene anche il coefficiente di solidità patrimoniale, il Cet 1, al 14,6%. Il titolo continua a essere Top pick fra le banche italiane grazie ad un mix fra “forte coefficiente di capitale, utili solidi e minore esposizione ai prestiti verso le Pmi”.

Morgan Stanley ha confermato il giudizio overweight e il target price a 9 euro dopo i conti che hanno visto l’utile per 200 milioni superare le attese degli analisti americani per 145 milioni e del consenso dei broker per 141 milioni. Kepler Cheuvreux ha parlato a sua volta di risultati molto buoni ribadendo il target price di 9,3 euro e il rating buy sul titolo.

Fonte : www.milanofinanza.it

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