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Mediobanca e Dea studiano un contro-Patto

Consob avrebbe acceso un faro sulle mosse di Mediobanca. Fonti accreditate precisano che con la lista del consiglio non c'è motivo per avviare un patto

Mediobanca e Dea studiano un contro-Patto

La notizia è di quelle che fanno rumore. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la Consob sarebbe al lavoro per verificare che ci sia un altro pa

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La notizia è di quelle che fanno rumore. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la Consob sarebbe al lavoro per verificare che ci sia un altro patto di consultazione in rampa di lancio: quello tra Mediobanca e De Agostini. Al momento si tratta soltanto di ipotesi che le parti in causa smentiscono. Ma la notizia c’è e merita di essere raccontata.

Dunque, Piazzetta Cuccia e l’azienda con sede a Novara sarebbero – i condizionali rimangono d’obbligo – interessate alla possibilità di vincolare il 14,63% di azioni che detengono nel Leone all’interno di un accordo per mantenere lo status quo e, soprattutto, Philippe Donnet al timone. Il Patto Caltagirone-Delfin-Crt, invece, si ferma al 12,3%.

La composizione dei due schieramenti, almeno per quanto riguarda le dichiarazioni “ufficiali”, dovrebbe rimanere stabile fino al 27 settembre, quando si terrà un consiglio d’amministrazione che sarà fondamentale per capire quale linea prevarrà: quella di Alberto Nagel che chiede continuità a fronte di due piani industriali centrati da Donnet; e quella del binomio Caltagirone-Del Vecchio che vuole invece cambiare tutto per dare vita a un Leone più aggressivo sul versante M&A, puntando a raggiungere dimensioni più simili a quelle di Allianz Axa.

La famiglia Benetton, che detiene il 3,97% di Generali, è data dagli analisti finanziari come vicina alle posizioni dei due imprenditori. Cosa che Affaritaliani.it può confermare. Ma al momento il gruppo trevigiano ha scelto di non aderire al patto di consultazione e di “andare a vedere” che cosa succederà il 27. In base al nome che Caltagirone e Del Vecchio metteranno sul piatto per l’eventuale sostituzione di Donnet e a seconda della capacità di coinvolgere anche i fondi (che detengono oltre il 40% delle quote del Leone) i Benetton decideranno il da farsi.

Affaritaliani.it ha potuto verificare, inoltre, che Alberto Nagel ha “offerto” un cambio al timone del board di Generali, abbandonando Gabriele Galateri di Genola. Una proposta che il duo Caltagirone-Del Vecchio ha prontamente rispedito al mittente, anche perché nella loro testa c’è ovviamente l’idea di sostituire Galateri con un’altra manager di livello come Patrizia Grieco, attualmente presidente di Mps.

Ma, si diceva, la notizia più significativa è quella relativa alla Consob che ha deciso di accendere un faro su un possibile patto di consultazione  tra Mediobanca e DeAgostini. Due anni fa, in un’intervista, Lorenzo Pellicioli – amministratore delegato di DeAgostini Spa e membro del consiglio di amministrazione di Generali dal 2007 – aveva dichiarato che non c’era alcun interesse a promuovere un’azione di questo tipo.

Fonti accreditate sostengono che non c’è la volontà di stringere patti anche perché essendo nella lista del consiglio (che conferisce i due terzi dei membri del cda) non ci sarebbe un motivo per avviare un patto di consultazione. La stessa Mediobanca aveva aderito a un patto di sindacato al tempo di Rcs.

Fonte: Affaritaliani.it

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