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L’industria Ue rialza la testa. Scatto delle Borse guidate da Francoforte. Oro ancora al top

I listini del Vecchio Continente avanzano nonostante le trimestrali pesanti di SocGen e Hsbc e grazie alla ripresa della manifattura a luglio

L’industria Ue rialza la testa. Scatto delle Borse guidate da Francoforte. Oro ancora al top

Le Borse europee dopo un avvio debole, hanno virato al rialzo, incoraggiate dai dati oltre le attese sulla manifattura Ue. In più anche Wall Street ha

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Le Borse europee dopo un avvio debole, hanno virato al rialzo, incoraggiate dai dati oltre le attese sulla manifattura Ue. In più anche Wall Street ha avviato le contrattazioni in rialzo, con l’indice nasdaq che si è spinto su nuovi massimi storici, grazie all’ottima performance di alcuni big della tecnologia, come Microsoft, in trattativa per rilevare TikTok. Francoforte è la migliore, in progresso di oltre il 2% Pesano relativamente le notizie provenienti sul fronte bancario dove SocGen ha registrato una perdita di oltre 1,2 miliardi nel secondo trimestre causa Covid e, sempre nel periodo, Hsbc ha visto un crollo dell’utile del 96%. Entrambi i titoli, come tutto il settore, viaggiano in forte ribasso sui listini di Parigi e Londra e incoraggiano le vendite anche sulle banche italiane, cosicché il Ftse Mib è un passo indietro rispetto ad altri listini. Lo spread in rialzo a 161 punti.

Oltreoceano sono attesi anche passi in avanti sul fronte del piano di aiuti conto la pandemia, che intanto continua a produrre numeri preoccupanti (oltre 18 milioni di contagiati in tutto il mondo) specie in vista dell’autunno. La giornata è stata buona anche in Asia: ala Banca centrale cinese ha rimandato di un anno la stretta sull’asset management bancario ma soprattutto l’indice cinese indipendente manifatturiero Caixin è balzato ai massimi da oltre nove anni a luglio.

Non si arresta però la marcia al rialzo dell’oro che in Asia in mattinata ha toccato nuovamente i massimi storici (vicino 2mila dollari l’oncia) per poi ritracciare mentre i future americani ora segnano 1990 dollari.

Pmi oltre le attese in tutta Europa

L’indice Pmi manifatturiero E19 a luglio è cresciuto a quota 51,8 contro attese di 51.1. Si tratta della prima crescita in un anno e mezzo: «è conseguente alla ripresa della produzione e della domanda in linea con l’ennesimo allentamento delle restrizioni sull’attività relative alla pandemia da Coronavirus».Buone notizie anche dallo spaccato dei singoli Paesi. L’indice Pmi manifatturiero tedesco sale a 51 a luglio da quota 45,2 fatta registrare a giugno. Lo rileva Ihs Markit, diffondendo i dati definitivi. Si tratta della prima volta che l’indice in questione supera quota 50, il discrimine tra recessione ed espansione, da dicembre 2018.

«Con i nuovi ordini in forte aumento a luglio – ha commentato Phil Smith, direttore economico associato di Ihs Markit – la prospettiva immediata per la produzione appare positiva e il settore manifatturiero rimane in corsa per fornire un notevole contributo a un atteso rimbalzo tecnico dell’economia nel terzo trimestre».
L’indice Pmi manifatturiero dell’Italia sale a luglio a 51,9 rispetto al dato di 47,5 fatto registrare a giugno. Lo rileva Ihs Markit, segnalando che si tratta del dato migliore da giugno 2018.

Si tratta di un segnale di “miglioramento complessivo nello stato di salute dell’industria manifatturiera italiana”, un risultato migliore delle attese.

A Milano sale ancora Ubi

A Piazza Affari, sale ancora Ubi Banca nel giorno dei conti e in attesa degli ultimi dettagli dell’Opas Intesa Sanpaolo che si è conclusa settimana scorsa con oltre il 90% di adesioni. L’istituto ha registrato un utile netto in progresso del 38,1% a 184,3 milioni nel primo semestre. Nel solo periodo aprile-giugno il risultato netto è migliorato dell’81% a 90,7 milioni. Salgono anche Finecobank e Ferrari, quest’ultima nonostante la pubblicazione dei conti del secondo trimestre, periodo in cui gli effetti della pandemia si sono fatti sentire. In effetti le consegne di vetture sono scese del 48% a 1.389 unità e i ricavi del 42% a 571 milioni di euro. L’utile netto è calato del 95% a 9 milioni di euro. E’ stata inoltre rivista la guidance: i ricavi netti del 2020 sono attesi a circa 3,4 miliardi di euro, contro una stima tra 3,4 e 3,6 miliardi della precedente guidance. L’ebitda adjusted è atteso in un intervallo tra 1,075 e 1,125 miliardi di euro, con un margine tra il 31% e il 32,5%, a fronte della precedente valutazione di una forchetta tra 1,05 e 1,2 miliardi e un margine tra il 31% e il 33%. A sostenere le azioni è anche il podio conquistato ieri da Charles Leclerc a Silverstone. Il pilota monegasco sul filo di lana ha conquistato la terza posizione, complice lo scoppio della gomma a Bottas. La posizione fa di nuovo sperare i ferraristi che invece erano rimasti delusi dalle recenti performance della monoposto. A Piazza Affari non si arrestano le vendite su Eni, scattate dal giorno della pubblicazione della semestrale e dall’annuncio della revisione della politica dei dividendi.Giù Mediobanca e Leonardo – Finmeccanica. Male anche Hera.

Euro perde quota su dollaro

Sul fronte valutario, frena l’euro/dollaro che si attesta a 1,175 (da 1,182 di venerdì, giornata in cui aveva anche toccato quota 1,19, massimo da primavera 2018). Il cambio tra la divisa unica e lo yen vale 124,53 (da 124,94) mentre il dollaro-yen scambia a 105,96 (da 105,69). In flessione in il greggio con il Brent a 43,2 dollari (-0,7%) e il Wti un soffio sotto quota 40 (-0,9%).

Fonte : www.ilsole24ore.com

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